Stasera in tv “James Cameron, viaggio nella fantascienza”
Robot: invenzioni da Terminator a Wall-E
Robot, androidi e intelligenza artificiale: Steven Spielberg, Arnold Schwarzenegger e George Lucas ne discutono in “James Cameron, viaggio nella fantascienza”, in onda mercoledì 28 febbraio alle 23.10 su Rai 5. Robot così simili agli umani da essere quasi indistinguibili dagli esseri viventi decreteranno la fine della nostra specie? Le macchine senzienti saranno in grado di prendere il controllo e minacciare gli umani? Le storie sull’intelligenza artificiale giocano molto sulla paura di uno sviluppo tecnologico incontrollato.
L’intelligenza artificiale (in sigla IA) è una disciplina che studia come realizzare sistemi informatici in grado di simulare il pensiero umano.
L’etica dell’intelligenza artificiale è una disciplina dibattuta tra scienziati e filosofi che manifesta numerosi aspetti sia teorici sia pratici. Stephen Hawking nel 2014 ha messo in guardia riguardo ai pericoli dell’intelligenza artificiale, considerandola una minaccia per la sopravvivenza dell’umanità.
Molteplici furono i passi che portarono alla nascita di questa disciplina. Il primo, sia a livello di importanza sia di ordine cronologico, è l’avvento dei calcolatori e il continuo interesse rivolto a essi. Già nel 1623, grazie a Wilhelm Schickard, si arrivò a creare macchine in grado di effettuare calcoli matematici con numeri fino a sei cifre, anche se non in maniera autonoma. Nel 1642 Blaise Pascal costruì una macchina in grado di fare operazioni utilizzando il riporto automatico, mentre nel 1674 Gottfried Wilhelm von Leibniz creò una macchina in grado di effettuare la somma, la differenza e la moltiplicazione in maniera ricorsiva.
Tra il 1834 e il 1837 Charles Babbage lavorò al modello di una macchina chiamata macchina analitica, le cui caratteristiche anticiparono in parte quelle dei moderni calcolatori. Nel ventesimo secolo l’attenzione sui computer ritornò ad accendersi: nel 1937, ad esempio, Claude Shannon, all’università di Yale, mostrò come l’algebra booleana e le operazioni binarie potessero rappresentare il cambiamento circuitale e l’inizio dell’innovazione digitale nelle reti di telecomunicazione.