Stasera in tv “Italiani”, omaggio a Nino Manfredi
Un grande della commedia all’italiana a 20 anni dalla scomparsa
Malato di tubercolosi e ateo, da giovane si salva per miracolo. È durante i tre anni trascorsi al sanatorio che capisce di amare il palcoscenico perché: “Tutto nasce dal dolore. Quella sofferenza mi ha insegnato a essere più sensibile, a diventare un attore più profondo e a scoprire quello che di più bello c’è nella tragedia: l’ironia”.
Frequenta l’accademia d’arte drammatica. Il padre lo vorrebbe “libero professionista”, ma la madre – figlia di migranti italo-americani che torna adolescente in Ciociaria – convince il marito: “Questo figlio è così sfortunato, c’ha poco da vivere. Fagli fare quello che vuole”. Il padre lo concede, a patto che Nino si laurei in giurisprudenza. Giurista e teatrante, come Goldoni, di cui interpreta l’Arlecchino ne “La famiglia antiquaria” proprio nel periodo della laurea. Studia teatro con Orazio Costa. E poi passa da Shakespeare a Wanda Osiris, dal doppiaggio a fare il comico in televisione. Rimane sempre lontano dalla convenzione, come dimostra il suo Geppetto nel Pinocchio di Luigi Comencini: “Geppetto non è un vecchio”.