Stasera in TV: Italiani. Franco Marini
Sindacalista e politico instancabile, dalle grandi capacità oratorie, leale e sempre fedele ai suoi valori, Franco Marini nasce in una famiglia operaia di San Pio delle Camere, un piccolo paese in provincia de L’Aquila il 9 aprile 1933. A lui, scomparso lo scorso febbraio, Rai Cultura dedica “Italiani”, in prima visione mercoledì 17 novembre alle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione di Paolo Mieli.
Orgogliosamente democristiano e cattolico, Marini si iscrive alla Cisl e – dopo diversi incarichi – nel 1985 vince il X Congresso confederale e viene eletto Segretario Generale. Mantiene la carica di Segretario Generale della Cisl fino al 28 marzo 1991 quando si dimette per diventare Coordinatore di Forze Nuove, corrente della Dc fondata dal suo maestro politico Carlo Donat Cattin, morto prematuramente. Il 14 aprile dello stesso anno entra come Ministro del lavoro nel VII governo Andreotti. Un’esperienza di governo che si chiude con le elezioni del 1992 quando, candidato nella Circoscrizione del Lazio, ottiene più voti di Sbardella, il “patron” della Dc romana. Rieletto deputato nel 1994, nel 1996 e nel 2001, nel 1999 sarà eletto anche al Parlamento Europeo. Dopo la bufera di Tangentopoli e la dissoluzione della Democrazia Cristiana si impegna nella costruzione del Partito Popolare del quale sarà segretario dal 1997 al 1999. Sarà anche tra i fondatori della Margherita, di cui è responsabile organizzativo dal 2002 al 2006 e, del Partito Democratico come referente dei popolari di matrice democristiana e cristiano sociale. Quando nasce il Pd nel 2007 è già presidente del Senato. Dopo la caduta del secondo governo Prodi, il 30 gennaio 2008 viene incaricato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di formare un governo istituzionale con lo scopo di modificare la legge elettorale. Ma dopo quattro giorni di consultazioni rinuncia con rammarico al mandato esplorativo. Rieletto senatore nel 2008 nella circoscrizione Abruzzo, mancherà la rielezione nel 2013 per aver ceduto il posto di capolista a una candidata donna. Ciò nonostante, nel 2013 viene candidato al Quirinale. Questa volta però non ce la fa. Nel novembre dello stesso anno la Presidenza del Consiglio dei Ministri, lo nomina Presidente del Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale.