Stasera in TV: Italiani, Adelaide Ristori. Dal Friuli al mondo: la prima star del teatro
La prima grande diva internazionale del teatro italiano, acclamata da re e regine, poeti e intellettuali, patrioti e gente del popolo: Adelaide Ristori, una vita segnata dal palcoscenico fin dalla nascita a Cividale del Friuli, nel 1822. Madre e padre attori girovaghi, lei sulle scene già a tre mesi, nel ruolo di una neonata. Un personaggio al quale, nel bicentenario della nascita, Rai Cultura dedica il documentario di Giancarlo Mancini con la regia di Leonardo Sicurello in onda mercoledì 19 gennaio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”. Un doc realizzato come una fiction – con l’attrice Alvia Reali nel ruolo della Ristori – per ricostruire la vita di una attrice capace di un eclettismo che la porta a recitare sia nelle commedie che nelle tragedie. La sua consacrazione definitiva avviene nel 1855, durante la tournée della sua compagnia a Parigi. Qui incontra il favore di grandi intellettuali come Alexandre Dumas, Théophile Gautier e George Sand e di alcuni fra i patrioti italiani esiliati nella capitale francese, su tutti Giuseppe Montanelli che scriverà per lei la tragedia “Camma”.
Gira in lunghe ed estenuanti tournée tutte le grandi capitali europee, Vienna, Berlino, Londra, Madri, e, nella seconda metà dell’Ottocento una delle più importanti ambasciatrici della lingua e della cultura italiana in Europa e nel mondo.
Teatro, ma non solo, perché Adelaide Ristori partecipa con fervore ai moti unitari, come mostrano le lettere e gli encomi che riceve da Cavour e Garibaldi.
Nel pieno della sua carriera, poi, con l’aiuto del marito Giuliano Capranica del Grillo, fonda una propria Compagnia: studia meticolosamente i testi e i personaggi che deve interpretare, sovrintende a tutti gli aspetti dello spettacolo, compresi i costumi e le scene.
Alla metà degli anni Settanta compie un vero e proprio giro del mondo toccando paesi remoti come il Brasile e l’Australia.
Nel 1885 si ritira dalle scene, mettendo fine a una carriera iniziata molto tempo prima e, diventata dama di corte della regina Margherita, la Ristori si dedica a scrivere le sue memorie, che escono con il titolo “Ricordi e studi artistici”, e il 29 gennaio 1902, giorno del suo ottantesimo compleanno, riceve nella sua casa romana di via Monterone gli omaggi del re Vittorio Emanuele III, un onore mai riservato prima ad un artista. Muore a Roma il 9 ottobre 1906.