Stasera in TV: Italia. Viaggio nella Bellezza. L'Unesco e l'utopia della conservazione
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Stasera in TV: Italia. Viaggio nella Bellezza. L’Unesco e l’utopia della conservazione

Stasera in TV: Italia. Viaggio nella Bellezza. L'Unesco e l'utopia della conservazione
LUnesco e lutopia della conservazione

Oggi, l’idea che esistano beni che “appartengono” all’umanità intera è ben radicata, ma quando è nato questo concetto? Attraverso quali vicende si è consolidato? E quali personaggi hanno svolto un ruolo chiave? Interrogativi al centro di “Italia. Viaggio nella bellezza”, in onda da lunedì 14 marzo alle 21.10 su Rai Storia. Nel primo appuntamento, obiettivo sulla storia dell’idea di patrimonio mondiale, sulla nascita dell’Unesco nel 1945 sulle ceneri della Seconda Guerra Mondiale, accompagnata dall’utopia di perseguire la pace nel mondo attraverso la cooperazione internazionale. Nel doc di Eugenio Farioli Vecchioli e Alessandro Varchetta, che cura anche la regia, in primo piano le principali tappe che la neonata organizzazione delle Nazioni Unite ha compiuto nel settore della salvaguardia del passato monumentale: dalla Convenzione del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato alla campagna per salvare i tempi egizi di Abu Simbel dei primi anni ’60; dall’appello per Venezia del 1966 sino alla nascita della Lista del Patrimonio Mondiale nel 1972. Vicende che hanno visto emergere una nuova generazione di archeologi, architetti ed esperti di tutela e conservazione dei monumenti, fra i quali spicca la figura dell’italiano Piero Gazzola (1908 – 1979), architetto, soprintendente, consulente Unesco. Un intellettuale che ha lasciato una fondamentale – e poco ricordata – eredità nel settore della tutela e della conservazione del patrimonio mondiale: la ricostruzione post-bellica dei monumenti di Verona, il progetto avveniristico di salvataggio del tempio di Abu Simbel, e la stesura della Carta di Venezia, documento internazionale fondamentale per la teoria del restauro. Sono solo alcuni dei suoi principali contributi proposti grazie a preziosi documenti, filmati e materiali fotografici conservati nell’Archivio Gazzola di Negrar, vicino Verona, voluto dai figli Maria Pia e Gianandrea.

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