Stasera in tv arriva Italia. Viaggio nella bellezza
I bronzi di Riace: storia di un mito
Sono trascorsi 51 anni dalla scoperta dei bronzi di Riace, due magnifiche statue greche del V secolo a.C. recuperate grazie a un ritrovamento fortuito nelle acque del piccolo borgo calabrese. Per la Calabria i due guerrieri sono stati subito simbolo di identificazione culturale e speranza di riscatto. A loro è dedicata la puntata di “Italia. Viaggio nella bellezza” – firmata da Brigida Gullo con la regia di Federico Cataldi – in onda mercoledì 12 agosto alle 21.40 su Rai Storia.
Giunti a Firenze per il primo restauro durato cinque anni, dal loro esordio presso il Museo archeologico, il 15 dicembre 1980, i bronzi hanno attratto, per armonia di forma e espressione folle di turisti e visitatori. Sandro Pertini, allora presidente della Repubblica le ha ospitate al Quirinale, nell’estate del 1981, per una seconda mostra, a consacrare il grande evento della loro scoperta. Con le esposizioni a Firenze e Roma le statue erano oramai entrate nel discorso pubblico. Gli ingredienti per la nascita di un mito erano a portata di mano: la bellezza classica dei due guerrieri, il ritrovamento in mare del tutto fortuito, e il fascino dell’antico, hanno fatto breccia su un mondo che a inizio anni ’80 si lasciava alle spalle un periodo turbolento e si avviava verso un decennio di spensieratezza e edonismo. La loro destinazione finale, nell’estate del 1981, è stata l’allora Museo Nazionale di Reggio Calabria, oggi Museo Archeologico, che continua a custodirli e valorizzarli. I bronzi di Riace non sono semplicemente due statue greche del V secolo avanti Cristo. Sono molto di più: le vicende che li hanno riguardati, se da un lato ne hanno decretato la trasformazione in mito, dall’altro hanno rischiato di soffocarli, replicandone eccessivamente l’immagine e trasformandoli in feticci. Per capire chi siano davvero, occorre tralasciare il loro aspetto esteriore e guardarli da dentro.