Stasera in tv Inclusione e amicizia: “The Rainbow Tribe”
In prima visione il film di Christopher Watson
Morgan Roberts, un uomo alle prese di una crisi di mezza età, per alleggerire la sua vita e trovare un po’ di conforto, decide di andare a lavorare nello stesso campeggio dove trascorreva le estati da giovane. Ma il suo intento di trovare un po’ di pace rischia di naufragare con l’arrivo di un gruppo di ragazzi pestiferi. Superato un periodo di dura prova di convivenza, Morgan finisce ad affezionarsi a loro e a farsi addirittura apprezzare. Grazie anche alla loro esuberanza travolgente l’uomo riuscirà a superare i suoi problemi esistenziali trascorrendo una delle estati più belle della sua vita. La regia è di Christopher Watson.
Spesso il concetto di inclusione viene sovrapposto a quello di integrazione e i due termini vengono utilizzati come sinonimi, ma l’inclusione non è assimilazione e nemmeno integrazione e questa posizione è supportata dallo studioso Jürgen Habermas che afferma: “Inclusione non significa accaparramento assimilatorio, né chiusura contro il diverso. Inclusione dell’altro significa piuttosto che i confini della comunità sono aperti a tutti: anche, e soprattutto, a coloro che sono reciprocamente estranei o che estranei vogliono rimanere”.
Negli ultimi decenni, i servizi hanno assunto come punto di riferimento concetti come normalizzazione e integrazione, che pongono in risalto la necessità di operare per eliminare le differenze, assimilare e avvicinare il più possibile le persone con disabilità a una condizione di normalità. Questa prospettiva considera la disabilità come un elemento negativo da rimuovere, per questo il processo assimilativo ritiene il diverso colui che deve cambiare e adattarsi alla cultura e alla società in cui vive.
Appuntamento da non perdere.