Stasera in TV: “”Il padre” di Zeller in prima tv su Rai5 (canale 23)”. Piero Maccarinelli dirige Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere
Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere raccontano con ironia, delicatezza e intelligenza lo spaesamento di un uomo affetto da Alzheimer, la cui memoria inizia a vacillare e a confondere tempi, luoghi e persone. Rai Cultura propone in prima visione la drammaturgia di Florian Zeller, “Il padre”, con la regia di Piero Maccarinelli, in onda stasera alle 21.15 su Rai5 (canale 23).
Andrea (Alessandro Haber) è un uomo molto attivo, nonostante la sua età, ma mostra i primi segni di una malattia che potrebbe far pensare al morbo di Alzheimer. Sua figlia Anna (Lucrezia Lante Della Rovere), che è molto legata a lui, cerca solo il suo benessere e la sua sicurezza. Ma l’inesorabile avanzare della malattia la spinge a proporre al padre di stabilirsi nel grande appartamento che condivide con il marito.
Lei crede che sia la soluzione migliore per il padre che ha tanto amato e con cui ha condiviso le gioie della vita. Ma le cose non vanno del tutto come previsto: l’uomo si rivela essere un personaggio fantastico, colorato, che non è affatto deciso a rinunciare alla sua indipendenza. La sua progressiva degenerazione getta nella costernazione i familiari, ma la penna di Zeller riesce a descrivere una situazione che, seppur tragica per la crescente mancanza di comunicazione causata dalla perdita di memoria, viene affrontata con leggerezza e con amara e pungente ironia.
Tutto a poco a poco va scomparendo: i punti di riferimento, i ricordi, la felicità della famiglia. La perdita dell’autonomia del padre, Andrea, progredisce a tal punto che Anna è costretta a dover prendere decisioni al suo posto e contro la sua volontà. Con grande abilità l’autore fa vivere empaticamente le contraddizioni in cui il protagonista incappa, il quale perdendo a poco a poco le sue facoltà logico-analitiche e non riuscendo più a distinguere il reale dall’immaginario, coinvolge emotivamente il pubblico in questo percorso dolorosamente poetico.