Stasera in TV: Il Giglio, malia di un'isola. Una gemma nel Tirreno
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Stasera in TV: Il Giglio, malia di un’isola. Una gemma nel Tirreno

Stasera in TV: Il Giglio, malia di un'isola. Una gemma nel Tirreno
Una gemma nel Tirreno

Partendo da Porto Santo Stefano, dopo nemmeno un’ora di mare lungo l’Arcipelago Toscano, appare un anfiteatro di case variopinte color pastello, sovrastato da torri di difesa e circondato da macchia mediterranea: è l’isola del Giglio. Un luogo raccontato dal doc “Il Giglio, malia di un’isola”, di Vincenzo Saccone, in onda domenica 11 settembre alle 22.00 su Rai 5.
La vita, nella seconda isola per dimensione dopo l’Elba e collocata di fronte al Promontorio dell’Argentario, si concentra nei tre centri abitati: Giglio Porto probabilmente il primo, risalente all’epoca romana, piccolo e pittoresco e approdo per tutte le imbarcazioni; Giglio Castello un borgo medioevale di notevole e misteriosa bellezza collocato nella zona interna e più alta; e Giglio Campese la vera gemma dell’isola che inizia a svilupparsi negli anni 60 diventando il centro turistico più importante. Protagonisti assoluti dell’isola sono il granito e il vino ansònaco, il vero tesoro dell’isola che già ai tempi dei Romani vantava una certa fama. Si parla di viticoltura eroica, di muretti a secco in luoghi spesso impervi e sperduti. Oggi sono in pochi a mantenere viva la tradizione di questo robusto vino, che viene definito “umano” perché rispecchia il territorio.
L’altro elemento fortemente identitario dell’isola è il granito: fin dai tempi di Giulio Cesare, l’isola era scolpita di cave di questa roccia. Generazioni di scalpellini hanno lavorato duramente estraendo il granito dalle scogliere, dai declivi o da ovunque si potesse estrarre, per poi esportarlo e abbellire un bel pezzo d’Italia e non solo.
E in questo scoglio granitico, è diffusa anche la tradizione musicale: quasi tutti i gigliesi cantano o suonano qualcosa. La canzone scritta da un gigliese e vissuta qui come l’inno nazionale si chiama appunto “sono gigliese e canto”. Un’isola canterina dove vivono quei valori mai sopiti dell’Italia di un tempo: qui la gente vive nell’elogio della vita semplice con il ritmo lento del tempo che, soprattutto in inverno, quasi svanisce.

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