Stasera in TV il film “Pride”, uniti per i diritti
Tra il 1984 e il 1985 oltre 160mila minatori britannici si mobilitarono per 51 settimane contro l’annuncio della Thatcher di chiudere siti estrattivi mettendo in pericolo migliaia di posti di lavoro.
Con gli scioperanti solidarizzarono vari settori della società civile, tra cui la comunità omosessuale. È il quadro storico al centro del film di Matthew Warchus “Pride”, che Rai Cultura propone senza interruzione pubblicitaria e anche in lingua originale, stasera alle 21.15 su Rai5.
Sullo sfondo di questo dramma sociale e ispirandosi a eventi poco noti, il regista costruisce un racconto con i toni della commedia a lieto fine. Inghilterra, estate 1984. Margaret Thatcher è al potere e i minatori sono in sciopero.
Al Gay Pride di Londra, un gruppo di attivisti omosessuali organizza una raccolta di fondi per aiutare le famiglie dei minatori in sciopero. L’Unione Nazionale dei Minatori sembra imbarazzata dal loro aiuto, ma il gruppo di attivisti non si scoraggia. Decidono di incontrare i minatori e a bordo di un minibus si recano in Galles per consegnare di persona la loro donazione.
Avrà così inizio lo stravagante sodalizio tra due comunità sino a quel momento sconosciute l’una all’altra, unite per combattere la stessa causa. Regia di Matthew Warchus, nel cast Bill Nighy, Imelda Staunton, Dominic West, Paddy Considine, George MacKay, Joseph Gilgun.