Stasera in TV: Il Fattore Umano presenta Sounds of Gangs - Su Rai3 il reportage di Amalia De Simone e Simona Petricciuolo Stasera in TV: Il Fattore Umano presenta Sounds of Gangs - Su Rai3 il reportage di Amalia De Simone e Simona Petricciuolo
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Stasera in TV: Il Fattore Umano presenta Sounds of Gangs – Su Rai3 il reportage di Amalia De Simone e Simona Petricciuolo

Stasera in TV: Il Fattore Umano presenta Sounds of Gangs - Su Rai3 il reportage di Amalia De Simone e Simona Petricciuolo Stasera in TV:  Il Fattore Umano presenta Sounds of Gangs - Su Rai3 il reportage di Amalia De Simone e Simona PetricciuoloUn reportage su musica e criminalità tra Londra e Napoli. Lunedì 2 agosto, alle 23.15 su Rai 3 andrà in onda Sounds of Gangs di Amalia De Simone e Simona Petricciuolo, il nuovo documentario della trasmissione “Il Fattore Umano” di Raffaella Pusceddu e Luigi Montebello, un racconto immersivo nel fenomeno delle gangs a cavallo di due città: Londra e Napoli. Ex affiliati, gangster, drillers, vittime innocenti, produttori musicali sono i protagonisti di una storia che rimbalza da Napoli a Londra e che racconta di ragazzini cresciuti nella violenza e di una musica che a volte è apologetica della vita criminale e altre volte è un mezzo di riscatto.

Potrebbe essere il quartiere Villa di San Giovanni a Teduccio, a Napoli, e invece siamo a Maryland, Est London, con la stessa edilizia popolare, corridoi, androni. Anche qui ci sono giovanissimi organizzati in bande criminali, solo che non li chiamano clan ma gang. A Londra come a Napoli sono il sottoproletariato delle organizzazioni criminali, quelle che si affrontano per dividersi porzioni di territorio, attività illecite, (innanzitutto lo spaccio di droga), che si marchiano per certificare la loro appartenenza al gruppo, che non si arricchiscono veramente come i clan veri, che muoiono giovani o finiscono in galera, che ascoltano la musica che narra le loro gesta. Si chiama “drill” (trapano), è una musica che deriva dal rap, parla di pistole, droga, soldi, vita di strada, usa gli spari e i caricatori nelle sequenze ritmiche. Gli accademici si dividono tra chi accusa i drillers di incitare alla violenza e mandare messaggi di morte a gangs rivali e chi invece li individua come espressione di una cultura underground neorealista. Spesso di drillers sono stati anche processati.

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