Stasera in TV: Il culto del Sole a "Vitalia", su Rai2. Tra Toscana e Lazio sulle tracce delle divinità solari Stasera in TV: Il culto del Sole a "Vitalia", su Rai2. Tra Toscana e Lazio sulle tracce delle divinità solari
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Stasera in TV: Il culto del Sole a “Vitalia”, su Rai2. Tra Toscana e Lazio sulle tracce delle divinità solari

Stasera in TV: Il culto del Sole a "Vitalia", su Rai2. Tra Toscana e Lazio sulle tracce delle divinità solari Stasera in TV: Il culto del Sole a "Vitalia", su Rai2. Tra Toscana e Lazio sulle tracce delle divinità solari Il sole e il fuoco, legati nelle culture dei popoli antichi come fonti di calore e quindi di vita, celebrati dalle popolazioni italiche e poi dai Romani in varie forme fino all’età imperiale.

In questo secondo appuntamento di “Vitalia – Alle origini della Festa”, mercoledì 1 settembre alle 23.00 su Rai2, Alessandro Giuli conduce gli spettatori alla scoperta dell’antico rito del fuoco che sin dalla notte dei tempi ha celebrato i giorni considerati più sacri dell’anno e tra essi i solstizi e gli equinozi.

Nel cuore dell’antica Etruria, a Poggio Rota, in provincia di Grosseto, esiste un antichissimo quanto preciso osservatorio astronomico risalente a migliaia di anni fa: un cerchio perfetto composto da dieci megaliti. I raggi del sole, passando tra i giganteschi blocchi di pietra, permettevano agli antichi Tirreni e poi agli Etruschi di tenere conto dello scorrere delle stagioni, onorare i momenti di passaggio tra di esse e il sole come fonte di vita per la terra.

Alessandro Giuli scende nel ventre di Roma, dove il Fuoco-Sole è stato adorato in templi sotterranei, in segreto, nella figura di Mithra, il dio che uccide il Toro e che era collegato al sole nascente, protagonista di un culto molto diffuso in età imperiale ma caratterizzato dalla riservatezza per cui solo gli iniziati potevano partecipare alle cerimonie.

Nicola Mastronardi, alla ricerca delle tracce di antichi culti nelle manifestazioni popolari contemporanee, esplora le vie cave di Pitigliano per ritrovarsi davanti alla Torciata di San Giuseppe, festa celebrata ogni anno il 19 marzo in onore del santo, ma legata a un rito precristiano, etrusco, che celebrava in quei giorni di marzo l’arrivo della primavera e la speranza della rinascita. Tra le feste del fuoco, Mastronardi racconta anche degli spettacolari fuochi di Rocca San Casciano, sempre in territorio etrusco, ma in provincia di Forlì Cesena.
Ad accompagnare questo viaggio sarà ancora una volta la musica dei Synaulia, che permette agli spettatori di immergersi nei suoni dei riti pagani.

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