Stasera in tv il caso Pifferi a "Un giorno in Pretura"
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Stasera in tv il caso Pifferi a “Un giorno in Pretura”

La madre accusata di omicidio volontario delle figlia di 18 mesi

Stasera in tv il caso Pifferi a "Un giorno in Pretura"

Con “Alessia Pifferi: i giorni dell’abbandono”, inchiesta firmata da Tommi Liberti riparte, venerdì 31 maggio alle 21.20 su Rai 3, “Un giorno in Pretura“, la trasmissione di Roberta Petrelluzzi, Tommi Liberti e Antonella Nafra. Sarà il primo appuntamento di un ciclo di tre prime serate, dedicate a tre processi che negli ultimi tempi hanno suscitato molto scalpore, a cominciare proprio dal caso Pifferi.
Alessia Pifferi, 36 anni di Ponte Lambro a Milano, è accusata dell’omicidio volontario della sua bambina di 18 mesi. Per andare a incontrare un uomo di Bergamo con il quale aveva una relazione, aveva lasciato la piccola sola in casa per sei giorni. Ma era consapevole delle conseguenze delle sue azioni? Secondo l’accusa sì mentre, secondo la difesa, la donna, disoccupata, una serie di relazioni rimediate su internet, soffre di un grave deficit cognitivo. E, sempre secondo la difesa, avrebbe dovuto essere aiutata allora nel gestire il difficile ruolo di madre, piuttosto che accusata oggi, come un’assassina. Uno spaccato di disagio sociale ed emarginazione.

La trasmissione è l’evoluzione del programma In Pretura, ideato e curato da Nini Perno e Celestino Spada con la collaborazione di Roberta Petrelluzzi, andato in onda per due edizioni, dal 20 novembre 1985 al 27 febbraio 1987, al mercoledì e successivamente al venerdì, alle 19:35 su Rai 3.

Nelle sue prime edizioni Un giorno in pretura, condotto da Roberta Petrelluzzi e Nini Perno, veniva trasmesso in prima serata ed era molto più incentrato sull’intrattenimento: a parte rari casi in cui trattava un processo per omicidio, la trasmissione prendeva prevalentemente in esame solo processi della cosiddetta giustizia «minore», quali casi di ubriachezza molesta, furti, ricettazioni, rapine, borseggi, risse, liti condominiali, prostituzione, maltrattamenti in famiglia, sgarbi tra colleghi di lavoro, controversie legate ad un’eredità o a cause di separazione tra coniugi, guida in stato d’ebbrezza, etc.

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