Stasera in TV: I vulcani italiani protagonisti di una prima serata di Rai Documentari. "Sotto il Vulcano": una coproduzione internazionale di Rai Documentari e France TV
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Stasera in TV: I vulcani italiani protagonisti di una prima serata di Rai Documentari. “Sotto il Vulcano”: una coproduzione internazionale di Rai Documentari e France TV

Stasera in TV: I vulcani italiani protagonisti di una prima serata di Rai Documentari. "Sotto il Vulcano": una coproduzione internazionale di Rai Documentari e France TV
Sotto il Vulcano una coproduzione internazionale di Rai Documentari e France TV

Rai Documentari dedica una serata speciale di “Mompracem l’isola dei documentari” ai vulcani italiani, attivi e dormienti: Vesuvio, Campi Flegrei, Stromboli ed Etna, che per la loro imponente presenza e attività minacciano e avvolgono vaste zone popolate, sono i protagonisti del documentario “Sotto il Vulcano”, coprodotto da RAI Documentari e France Télévision. Si tratta di un’indagine di stampo scientifico-antropologico sui grandi misteri di questi meravigliosi giganti della natura di cui l’Italia è ricca, che porta il pubblico a immergersi nella vita di tutte le popolazioni che vivono alle loro pendici, alla scoperta di quanto i vulcani ne influenzino lo sviluppo e la vita quotidiana. Rai Documentari dedica al documentario una prima serata il 22 novembre su Rai 2 che sarà introdotta da due ospiti speciali: Piergiorgio Scarlato – vulcanologo esperto dell’INGV appena rientrato dalla sua missione alle isole Canarie – che racconterà la sua esperienza a Las Palmas, illustrando i legami esistenti tra le popolazioni e i giganti della terra e Manuela Ventura – attrice di Catania – che ci guiderà, con le sue emozionanti parole alle pendici della grande “montagna Etna” e ci racconterà cosa significa vivere sotto un vulcano attivo. Il Vesuvio non è l’unico vulcano presente nel Golfo di Napoli: c’è anche Ischia, che pochi sanno essere un vulcano in piena attività e i Campi Flegrei, un vulcano nascosto nel sottosuolo e nel fondo del mare nella cui caldera gigantesca vivono milioni di persone, con una potenza distruttrice paragonabile solo allo Yellowstone. La minaccia è più che preoccupante in un’area popolata da oltre tre milioni di abitanti. Una spada di Damocle che pende sulla testa dei napoletani da sempre. I ricercatori lavorano su tutti i fronti e monitorano costantemente il Vesuvio e i vulcani della regione. Una corsa contro il tempo per proteggere al meglio questo golfo incantato, famoso in tutto il mondo, e i suoi straordinari tesori. E come se non bastasse, questi vulcani fanno parte di una serie che si estende in tutto il meridione al centro del Tirreno, fino all’Etna passando attraverso le isole Eolie, con il loro estroso Stromboli, costantemente in attività, che alla fine di luglio scorso si è scatenato con una delle più grandi eruzioni fino ad oggi mai registrate dagli strumenti. Gli esperti sanno benissimo che un’eruzione potrebbe verificarsi in qualsiasi momento. Ma le grandi domande alle quali non sono in grado di rispondere sono quando e quale? Gli abitanti hanno colto l’irruenza della natura? Vivere sotto un vulcano è irrinunciabile? Sono questi alcuni degli interrogativi di “Sotto il vulcano”, un’indagine condotta seguendo l’attività di monitoraggio degli esperti del INGV, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che riunisce più di 70 tra i maggiori esperti di tutte le discipline che tengono costantemente i vulcani sotto controllo con gli strumenti più avanzati che la tecnologia mette a loro disposizione, come la radiografia muonica, capace di effettuare una sorta di “ecografia” tridimensionale del sottosuolo per svelare la struttura interna del vulcano. Dalla sala di monitoraggio del INGV, l’indagine si sposta rapidamente sul campo, seguendo gli esperti – gli italiani del CNR, i colleghi americani dell’Università della California, i francesi del CNRS, gli inglesi di Oxford – sul Vesuvio, sull’isola di Ischia, nei Campi Flegrei tra i bollori delle pozze e le folate di vapori sulfurei della Solfatara. E ancora a Pozzuoli dove il tempio di Serapide si erge come la più antica e particolare testimonianza del bradisismo, fenomeno che ciclicamente solleva e riabbassa il livello del suolo di oltre 2 metri; il tempio ne diventa quasi un metro di riferimento evidenziando il ciclico movimento verticale del suolo, con le sue strutture che periodicamente, nell’arco di circa 70 anni, affondano e riemergono dall’acqua. Ma il documentario indaga anche l’aspetto sociale e antropologico, cercando di capire in che modo questa terra dalle caratteristiche così particolari ha influenzato la vita dell’uomo che qui vive da sempre, l’economia della regione grazie ai raccolti abbondanti che offrono prodotti della terra di qualità superlativa; a partire dal vino, eccellente e in quantità tali da ispirare miti e culti religiosi come quello di Dioniso, divinità antica alla quale è associata la stessa identità del Vesuvio. E come ha influenzato il modo di costruire, di edificare l’intera città, dominata dal tufo, dalla pozzolana, da strade lastricate di basolati in pietra vulcanica nerissima e solidissima. “Sotto il Vulcano” cerca di ricordare a tutti noi che il vulcano, nonostante tutto, è pur sempre un vulcano, un sistema instabile e quindi pericoloso col quale bisogna saper convivere. E per far ciò bisogna conoscerlo. Non temerlo, ma essere consapevoli che in qualsiasi momento può dare sfogo alla sua energia in modo disastroso. “Ci siamo chiesti perché i vulcani sono stati la culla di grandi civiltà e in questo documentario spieghiamo le ragione nascoste del rapporto vulcano-uomo – dice Duilio Giammaria, direttore di Rai Documentari. “Sotto il vulcano” – prosegue Gianmaria – è un bell’esempio di coproduzione italo-francese e di documentario scientifico con la capacità di mostrare non solo i rischi ma anche le grandi opportunità di vivere sotto i vulcani”.
“Sotto il vulcano” è un documentario di Laurence Thiriat, prodotto da Massimo My (Mymax, Italia) e Olivier Mille (Artline Films, Francia) e coprodotto da RAI Documentari e France Télévisions.

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