Stasera in TV: I Siti Italiani del patrimonio mondiale Unesco

Dalla Villa romana del Casale di Piazza Armerina, con i suoi mosaici realizzati da maestranze presumibilmente africane, alle straordinarie espressioni dell’arte bizantina che caratterizzano il sito di Ravenna; dai monumenti e siti espressione del potere Longobardo in Italia all’ibridismo artistico e culturale della Palermo arabo-normanna sino all’intreccio di stili e culture rappresentato dal Castel del Monte di Federico II di Svevia. Esempi di sincretismo culturale: una peculiarità della nostra Penisola segnata da tracce artistiche esemplari e uniche, inserite in parte nella lista dei beni Unesco, al centro del documentario de “I Siti Italiani del patrimonio mondiale Unesco”, in onda lunedì 4 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. Il continuo incontro di civiltà e scambio di influssi culturali ha segnato la nostra Penisola già alle soglie dell’epoca storica: dall’incontro fra la civiltà greca e quella etrusca, o a quella fenicio-punica con la civiltà nuragica. Un sincretismo proseguito in epoca romana, che si è poi alimentato con la dissoluzione dell’Impero e l’innesto nelle vicende italiane delle culture cosiddette barbariche del nord Europa, prima, e delle civiltà bizantina e islamica dall’Oriente, poi. Per la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo e per le peculiarità delle sue vicende storiche, l’Italia può davvero essere considerata una rappresentazione eccezionale del sincretismo culturale.