Stasera in TV: "I "Ragazzi di vita" di Massimo Popolizio". Su Rai5 (canale 23) una rilettura di Pasolini Stasera in TV: "I "Ragazzi di vita" di Massimo Popolizio". Su Rai5 (canale 23) una rilettura di Pasolini
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Stasera in TV: “I “Ragazzi di vita” di Massimo Popolizio”. Su Rai5 (canale 23) una rilettura di Pasolini

Stasera in TV: "I "Ragazzi di vita" di Massimo Popolizio". Su Rai5 (canale 23) una rilettura di Pasolini Stasera in TV: "I "Ragazzi di vita" di Massimo Popolizio".  Su Rai5 (canale 23) una rilettura di PasoliniUn palcoscenico nudo, pochi oggetti di scena, 19 ragazzi di vita pasoliniani, interpreti di esistenze genuine e spregiudicate. È lo spettacolo “Ragazzi di vita” messo in scena da Massimo Popolizio nel 2018, con l’adattamento drammaturgico di Emanuele Trevi.
Tra gli interpreti dello spettacolo, in onda stasera alle 21.15 su Rai5, Lino Guanciale e un folto gruppo di giovani attori. Il romanzo, il primo edito del “poeta corsaro” Pier Paolo Pasolini, quando comparve nel 1955 diede scandalo con le sue storie di povertà e disperazione, in cui ragazzi nati orfani d’innocenza riversavano per le strade le loro vitalità emarginate.
Il Lenzetta, il Riccetto, il Caciotta: ragazzi delle borgate di periferia che parlano in dialetto romanesco e trascorrono le loro giornate alla ricerca di qualche soldo e nuovi passatempi. I “ragazzi” di Pasolini sono personaggi emarginati dalla città normale, degna e patinata. Agguantano la vita a piene mani e la respirano a pieni polmoni, in un universo di fibrillazioni e vitalità anarchiche che è totalmente altro rispetto ai contesti borghesi, ai microcosmi protetti e istituzionali di lavoro o scuola. In questo allestimento, scrive Trevi: “da una parte ci sono i ragazzi immersi in quello che fanno, e incapaci di vedere oltre alle immediate contingenze che li tengono impegnati.
Dall’altro c’è questo straniero che li spia, e che a differenza di loro vede tutto, parla di Roma come se la sorvolasse come un uccello rapace o un drone. Ma non si accontenta di rimanere lassù. È attratto dal basso, dove brulicano le storie. E in queste storie è sempre presente, perché è lui a farle iniziare, a colmarne le reticenze, a rimetterle in carreggiata quando i loro protagonisti sembrano dimenticarsi di quello che stavano facendo e dicendo”. Spettacolo registrato nel gennaio 2018 al Teatro Argentina di Roma con la regia televisiva di Marco Odetto.

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