Stasera in tv grandi risate, con "Febbre da cavallo"
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Stasera in tv grandi risate, con “Febbre da cavallo”

Un film diventato cult, con Gigi Proietti, Enrico Montesano e Catherine Spaak

Stasera in tv grandi risate, con "Febbre da cavallo"

Un classico della commedia all’italiana per la prima serata di Rai Movie, in onda sabato 9 dicembre alle 21.15: “Febbre da cavallo” di Steno, con Enrico Montesano, Gigi Proietti e Catherine Spaak.

Bruno Fioretti, detto “Mandrake”, si barcamena come attore e indossatore, mantenuto dalla barista Gabriella, della quale sperpera i guadagni puntando sulle corse di cavalli. I suoi sodali con il vizio del gioco sono Armando Pellicci detto “Er Pomata”, disoccupato, ricco solo di grandi risorse truffaldine, e Felice Roversi, parcheggiatore abusivo: con loro forma un trio di perdenti senza pari, che trascorrono gran parte del tempo escogitando stratagemmi e raggiri di ogni genere per raggranellare il denaro necessario a sovvenzionare la loro costosa e fallimentare passione. Ma la sfortuna e la loro reale inettitudine li portano a indebitarsi al punto da doversi inventare una grossa quanto assurda truffa per truccare una corsa.

“Febbre da cavallo” racconta dell’arte di arrangiarsi, della passione indomita per la scommessa, della costante propensione a sognare un futuro migliore fregandosene del presente incerto. Grazie a questo, ormai un film di culto, Gigi Proietti è diventato un’icona della romanità.

Steno, nome d’arte di Stefano Vanzina, Diplomatosi scenografo all’Accademia di Belle Arti, entrò, verso la metà degli anni trenta, al Centro sperimentale di cinematografia e iniziò a disegnare caricature, vignette e articoli umoristici adottando lo pseudonimo di Steno (che utilizzerà anche al cinema tranne in due occasioni nelle quali si firmò con il suo vero nome) in omaggio ai romanzi di Flavia Steno, dapprima alla Tribuna Illustrata, quindi entrando nella redazione del celebre giornale umoristico Marc’Aurelio, fucina di nomi in seguito importanti come Marcello Marchesi e Federico Fellini, dove rimase per cinque anni, scrivendo nel medesimo tempo anche copioni radiofonici e testi per il teatro di avanspettacolo.

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