Stasera in tv grande appuntamento con Steno
Enrico Vanzina ricorda il padre
Figlio di Alberto Vanzina, un giornalista piemontese del Corriere della Sera emigrato molto giovane in Argentina per fondare un giornale italiano, e di Giulia Boggio, una ragazza conosciuta dal padre su un transatlantico durante uno dei suoi viaggi. A soli tre anni rimase orfano del padre con la famiglia che versava in gravi difficoltà economiche. Completò gli studi liceali e si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza non terminando gli studi universitari.
Diplomatosi scenografo all’Accademia di Belle Arti, verso la metà degli anni Trenta entrò al Centro sperimentale di cinematografia e iniziò a disegnare caricature, vignette e articoli umoristici adottando lo pseudonimo di Steno (che utilizzerà anche al cinema tranne in due occasioni nelle quali si firmò con il suo vero nome) in omaggio ai romanzi di Flavia Steno, dapprima alla Tribuna Illustrata, quindi entrando nella redazione del celebre giornale umoristico Marc’Aurelio, fucina di nomi in seguito importanti come Marcello Marchesi e Federico Fellini, dove rimase per cinque anni, scrivendo nel medesimo tempo anche copioni radiofonici e testi per il teatro di avanspettacolo. Dopo l’8 settembre 1943, si rifugiò a Napoli insieme a Leo Longanesi, Mario Soldati e al pugile Enzo Fiermonte.
Nella seconda metà degli anni Quaranta, le porte del cinema si aprirono a Steno grazie a Mario Mattoli che lo vuole come sceneggiatore, gagman e aiuto regista in molti suoi film.