Stasera in tv grande appuntamento con “Orot”
Musica e luci: l’umanità oltre l’orrore
Le “luci” di salvezza di Edith Bruck e la musica scritta nei campi di concentramento: durante il periodo più buio della storia, è stato possibile preservare l’umanità nonostante l’annichilimento della brutalità del male. Partendo dal libro di Edith Bruck sul suo incontro con Papa Francesco (che l’ha cercata per farsi raccontare da lei le “cinque luci” di salvezza durante il suo internamento nei vari campi di concentramento), “Orot. Musica e luci: l’umanità oltre l’orrore” – in onda mercoledì 20 dicembre alle 18.30 su Rai Scuola – indaga come, per brevi istanti e nonostante tutto, l’uomo sia riuscito a entrare in contatto con l’altro e abbia in alcuni casi continuato a creare arte, pensiero, musica. E proprio di quella musica parla Francesco Lotoro presentando quella realizzata da altrettanti compositori esattamente nei luoghi di detenzione che la Bruck ha attraversato. Sono composizioni ancora inesplorate e mai musicate prima, che non solo raccontano una pagina di umanità ai più sconosciuta del secolo scorso, ma aprono anche nuove prospettive che ridisegneranno la storia musicale del ‘900. A spiegare, dai loro differenti punti di vista “teologici”, gli stessi concetti della Bruck e di Lotoro, le parole del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, e del Rav Joseph Levi, già rabbino capo di Firenze. Un dialogo a più voci, che mostra, con una potenza emotiva e intellettuale straordinaria, l’incredibile capacità dell’uomo di sollevarsi, nel buio della notte, in una dimensione più alta, dove musica e luci oltrepassano il male.
«Nascere per caso / nascere donna / nascere povera / nascere ebrea / è troppo / in una sola vita»
(Edith Bruck, Versi vissuti – Poesie (1975-1990))
Con l’opera Chi ti ama così Bruck inizia la sua carriera di scrittrice e testimone della Shoah in lingua italiana, che le offre quel distacco emotivo per descrivere le sue esperienze dei campi di concentramento.