Stasera in tv grande appuntamento con Odissea
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Stasera in tv grande appuntamento con Odissea

Il viaggio

Stasera in tv grande appuntamento con Odissea
Da Itaca, l’isola di Odisseo, e da Cefalonia, in Grecia, prosegue l’indagine di Cristoforo Gorno nei poemi di Omero con “Odissea”, la cui prima parte andrà in onda in prima visione lunedì 11 novembre alle 21.10 su Rai Storia. Dopo l’Iliade è la volta dell’Odissea: nella prima parte si raccontano il viaggio di Telemaco alla ricerca del padre, la tela di Penelope, i pretendenti e le avventure di Odisseo da Troia, al ciclope Polifemo, a Circe, a Calipso, ai Feaci fino allo sbarco, dopo vent’anni nella sua Itaca. Con l’aiuto di Massimo Cultraro, dirigente di ricerca del Cnr e studioso del mondo miceneo, Cristoforo Gorno mette a confronto Omero con i ritrovamenti archeologici delle isole Ionie e dell’Egeo, in cerca delle verità storiche del poema.

L’opera, così come l’Iliade, viene presumibilmente composta nella Ionia d’Asia intorno al IX secolo a.C., anche se alcuni autori pensano che sia nata intorno al 720 a.C.

L’originale più antico dell’opera risale alla fine dell’VIII secolo a.C., ed è questo che il tiranno ateniese Pisistrato usa quando, nel VI secolo a.C., decide di uniformare e dare forma scritta ad un poema che fino ad allora si era tramandato quasi esclusivamente per forma orale.

L’Odissea appartiene al ciclo dei cosiddetti “poemi del ritorno”, in greco nostoi (da νόστος, nóstos, “ritorno”).

La lingua dell’Odissea mescola forme appartenenti a diversi dialetti greci. Le forme attiche sono decisamente minoritarie e si possono probabilmente spiegare come modificazioni effettuate nella redazione di Pisistrato, le forme eoliche e ioniche, invece, sono entrambe molto presenti, anche se con una predominanza delle seconde. Il dialetto ionico è tradizionalmente la lingua dell’epica, quindi le molte proposte avanzate hanno tentato di spiegare soprattutto la consistente presenza dell’eolico: quella con più seguito accademico sostiene che le forme eoliche possano essere spiegate da ragioni quasi esclusivamente metriche, poetiche.

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