Stasera in tv grande appuntamento con Inferno nei mari
Attacco al Giappone
Luglio 1944: dopo un’operazione poco brillante, un comandante di sommergibile americano penetra nelle difese di un convoglio giapponese nello stretto di Luzon. Sotto la costante minaccia delle scorte del convoglio, il sommergibile schiva il fuoco nemico e lancia una serie di attacchi. E anche quando i tubi lanciasiluri sono vuoti, l’equipaggio indifeso rischia il tutto per tutto per continuare a combattere. Lo racconta “Inferno nei mari” in onda martedì 23 luglio alle 22.10 su Rai Storia.
I sommergibili della United States Pacific Fleet provenienti dalle Hawaii, unico strumento offensivo immediatamente disponibile ai comandanti statunitensi per disturbare le comunicazioni navali nemiche, iniziarono a operare lungo le rotte di collegamento tra il Giappone stesso e le sue recenti conquiste asiatiche. In uno dei più efficaci esempi di guerra sottomarina indiscriminata della storia, i sommergibili degli Alleati iniziarono a mietere sempre più successi: il crescente numero di sommergibili a disposizione consentì ai comandanti statunitensi di saturare le aree di maggior traffico navale giapponese, decimando i mercantili che tentavano di recapitare le materie prime necessarie ad alimentare le industrie del Giappone; l’azione era appoggiata anche da un più piccolo numero di sommergibili olandesi e britannici, operativi principalmente nel Sud-est asiatico. Complice anche una cattiva gestione della difesa del traffico mercantile da parte della Marina imperiale giapponese, i battelli alleati spedirono sul fondo del mare più di un migliaio di mercantili (oltre a svariate decine di unità militari), causando in Giappone una mancanza di materie prime e finanche di generi alimentari che compromise notevolmente la sua capacità di continuare la guerra.
I sommergibili alleati furono inoltre impiegati in svariate attività di supporto, come le missioni di ricognizione in preparazione degli assalti anfibi alle isole tenute dai giapponesi, lo sbarco di sabotatori e informatori dietro le linee nemiche, e il recupero di aviatori abbattuti in mare.