Stasera in tv grande appuntamento con Inferno nei mari
Il guerriero ferito
Nella Seconda guerra mondiale, sia l’Asse sia gli Alleati ricorrono a una spietata guerra sottomarina per mettere in ginocchio i loro nemici, in particolare prendono di mira le rotte commerciali per distruggere le forniture alimentari e militari. Durante la Guerra Fredda, il controllo è più sottile a causa della reale minaccia nucleare: monitorare ciò che sta facendo l’altra parte è fondamentale e Stati Uniti e Unione Sovietica usano l’“invisibilità” dei sottomarini per spiare e riportare informazioni o per condurre missioni segrete, nel tentativo di cambiare l’equilibrio di potere globale. Storie raccontate da “Inferno nei mari”, in onda mercoledì 15 novembre alle 22.10 su Rai Storia, introdotta e contestualizzata dallo storico navale Maurizio Brescia. Nella puntata si torna al maggio 1942. Durante la sua quarta missione di pattugliamento nel Pacifico, sia bombe di profondità che ordigni sganciati da aerei nemici danneggiano un sommergibile americano e bloccano gli alettoni di prua, costringendo il battello a rischiare la propria integrità immergendosi a grandi profondità. Un siluro armato si inceppa nel tubo di lancio e il farmacista di bordo è costretto a eseguire un intervento chirurgico di emergenza nei pressi di una base giapponese. E’ la storia della Uss Silversides.
La guerra sottomarina indiscriminata (o guerra sottomarina illimitata) è un tipo di guerra navale nella quale i sottomarini affondano senza preavviso navi mercantili. Poiché i sottomarini hanno una maggiore probabilità sia di distruggere il bersaglio sia di sopravvivere ai propri cacciatori, molti considerano la guerra sottomarina illimitata una sostanziale violazione delle convenzioni belliche, specialmente quando viene attuata contro navi di Paesi neutrali in zona di guerra. D’altronde, qualora un sommergibile attaccante rispettasse la convenzione, cioè venisse a galla, intimando a un mercantile di fermarsi, ecc. il mercantile avrebbe molte più probabilità di affondarlo con colpi di pezzi di artiglieria nascosti o semplicemente di speronarlo.