Stasera in tv grande appuntamento con “In the Mood for Love”
In versione restaurata
Il progetto originario, intitolato Tre storie di cibo, consisteva nel «filmare tre storie che descrivessero il modo in cui il cibo influisce sulla vita della comunità cinese di Hong Kong e come innovazioni quali il bollitore per il riso, le tagliatelle istantanee e il fast food hanno cambiato la vita degli asiatici, sconvolgendo le loro relazioni sociali. […] come il ruolo dell’uomo e della donna è cambiato a causa delle abitudini alimentari». Un collegamento al film successivo della trilogia si ha nel numero della porta di una camera ripresa durante il film (la camera dove i due personaggi si incontrano): è 2046, in riferimento alle riprese del film successivo con lo stesso titolo.
Nonostante la trama articolata, il film non ha una vera e propria sceneggiatura, e molte scene furono improvvisate dagli attori sul canovaccio del regista.
Le riprese, che si prolungarono per quindici mesi, vennero effettuate a Bangkok e in Cambogia per gli esterni e a Hong Kong per gli interni. Dietro la cinepresa si alternarono due direttori della fotografia: Christopher Doyle, che abbandonò il set a un terzo della lavorazione lasciando in eredità il suo gusto per i colori acidi, e Mark Lee, celebre per le collaborazioni con Hou Hsiao-hsien, che porta con sé la predilezione per le inquadrature dentro le inquadrature.