Ultimo appuntamento con il ciclo di Rai 3, “C’era una volta Sergio Leone”, dedicato al maestro del western all’italiana e ai suoi capolavori: sabato 7 settembre, alle 21.20, arriva “
Giù la testa”.
Messico 1913, in piena rivoluzione: il bandito rivoluzionario Juan Miranda incontra l’irlandese Mallory, esperto in esplosivi. L’alleanza fra i due metterà a ferro e fuoco l’intero paese, fra desideri di ricchezza personale e istanze di emancipazione collettiva. È l’ultimo grande western di Sergio Leone che, già impegnato nella concezione di “C’era una volta in America”, avrebbe voluto affidarne la regia a Sam Peckinpah o Bogdanovich. Ma i due protagonisti, Steiger e Coburn, pretesero che a dirigere ci fosse il maestro del western all’italiana, al tempo celebrato a livello mondiale come protagonista assoluto del genere. Non manca, ovviamente, il tocco di Ennio Morricone, con le sue musiche indimenticabili.
Il film, pensato da Sergio Leone, inizialmente doveva essere diretto dal celebre Sam Peckinpah, per la ferma volontà del regista italiano di fermarsi col western e di potersi dedicare a quello che da tempo sognava di realizzare, cioè C’era una volta in America, ma furono i due attori protagonisti Coburn e Steiger a rifiutare Peckinpah; i due accettarono di recitare a cachet ridotto solo a patto che a dirigere il film fosse lo stesso Leone. Oltre a Peckinpah, Leone aveva pensato anche di far dirigere il film a Peter Bogdanovich, di cui il regista italiano aveva visto il suo primo film, Bersagli. Ma, per incompatibilità caratteriali tra i due, Bogdanovich rifiutò.
Il ruolo di Juan Miranda era stato inizialmente pensato per Eli Wallach (già protagonista del precedente film di Leone Il buono, il brutto, il cattivo nel ruolo di Tuco, il brutto), ma la produzione americana impose invece Rod Steiger, forte della vittoria dell’Oscar per La calda notte dell’ispettore Tibbs.