Stasera in tv grande appuntamento con “Cine Libre”
I Carteles de Cine di Cuba
È il 23 marzo 1959 e sono trascorsi 83 giorni dall’ingresso di Fidel Castro all’Avana. Prima ancora della ridistribuzione delle terre e della nazionalizzazione delle imprese straniere, il governo rivoluzionario fonda l’Istituto Cubano di Arte e Industria Cinematografiche, che subito pone le basi per realizzare un nuovo cinema.
Pochi sanno che Cesare Zavattini fu il primo a scrivere copioni coi giovani registi cubani, pochi sanno di Joris Ivens che insegnava ai soldati cubani come fare riprese di guerra usando macchine da presa di legno (non ce n’erano a sufficienza di quelle vere), pochi sanno che il primo film rivoluzionario venne girato da Otello Martelli e Arturo Zavattini reduci dalle riprese de “La Dolce Vita”.
Intanto arriva l’embargo americano, Hollywood viene bandita dalle sale cinematografiche cubane che si aprono al cinema d’autore di tutto il mondo. Tutte le locandine originali vengono eliminate perché troppo commerciali e a un gruppo di giovani disegnatori viene affidato il compito di rifarle da zero. Il manifesto non vuole più sedurre lo spettatore con volti di star o scene suggestive, bensì attrarlo con un linguaggio metaforico e stimolarne il pensiero critico. Il risultato è straordinario: nasce il Cartel de Cine, una nuova forma artistica, libera da convenzioni pubblicitarie e ricca di sorprendenti proposte grafiche. Questa tradizione prosegue ancora oggi inalterata a Cuba.