Stasera in TV: Gli "Italiani" di Rai Storia (canale 54). Tina Lagostena Bassi Stasera in TV: Gli "Italiani" di Rai Storia (canale 54). Tina Lagostena Bassi
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Stasera in TV: Gli “Italiani” di Rai Storia (canale 54). Tina Lagostena Bassi

Stasera in TV: Gli "Italiani" di Rai Storia (canale 54). Tina Lagostena Bassi Stasera in TV: Gli "Italiani" di Rai Storia (canale 54). Tina Lagostena Bassi“Le donne mi hanno aiutato a capire una cosa molto importante per un avvocato: che la legge non è sufficiente. Può contribuire a modificare un atteggiamento culturale, ma è necessario che fuori dalle aule dei tribunali, nella società, nella mentalità di uomini e donne si modifichino comportamenti e pensiero.” Parole dell’avvocatessa Tina Lagostena Bassi, protagonista d del documentario di Silvia Cossu, con la regia Nicoletta Nesler, con l’introduzione di Paolo Mieli, in onda mercoledì 30 giugno alle 21.10 su Rai Storia per “Italiani”. Intervengono la regista Loredana Rotondo, la scrittrice Lidia Ravera, il magistrato Paola Di Nicola, la scrittrice Dacia Maraini.

Tina Lagostena Bassi ha segnato con la sua attività la storia civile e giudiziaria di questo paese lasciando un’impronta indelebile nella difesa dei diritti delle donne, culminata con l’approvazione della legge sulla violenza sessuale nel 1996. Divenne famosa per essere stata la prima avvocatessa a pronunciare in un’aula di tribunale la parola ‘stupro’ – durante il processo sul massacro del Circeo dove difese Donatella Colasanti. Poi nel 1979 le riprese effettuate nel corso di un nuovo processo confluirono in un documentario che divenne un caso mediatico: “Processo per stupro”, seguito sulla Rai da oltre 13 milioni di telespettatori (Festival di Berlino, Prix Italia, conservato al MOMA di New York). I suoi racconti, asciutti e dettagliati, di quello che molte ragazze subivano rivoluzionarono non solo la visione della donna e della sua dignità, ma anche il linguaggio usato fino ad allora in tribunale.

Erano gli anni ’70, quelli in cui lo stupro era ancora un reato contro la morale non contro la persona, anni delle prime rivendicazioni di genere, dei cortei e referendum su aborto e divorzio, dei collettivi, l’inizio del percorso di emancipazione. La Lagostena Bassi diventa un’icona delle donne per il suo impegno non solo nelle aule dei tribunali, al Ministero di Giustizia si occupa della riforma del diritto di famiglia; da parlamentare si batte per l’introduzione delle Quote Rosa, e nel 1996 – dopo 20 anni e sei legislature – riesce a far approvare la legge contro la violenza sessuale, grazie a una mobilitazione trasversale delle parlamentari di ogni credo politico.

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