Esiste in Messico un tessuto di 65 “case del migrante”, storicamente aperte lungo le tre strade che dal sud del paese conducono al nord, alla frontiera con gli Stati Uniti. Queste sono le rotte, le mappe che hanno in mano le migliaia di donne, minori, famiglie provenienti non solo dal Messico, ma anche da Paesi come l’Honduras, il Guatemala, che si mettono in marcia per mesi con l’obiettivo di acciuffare il sogno americano.
Storie raccolte da Andrea Salvadore in “Giorni migliori verranno”, in onda stasera alle ore 22.50 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. I migranti saltano sui treni, dormono all’aperto, hanno in tasca tutti i loro risparmi, terrorizzati dai molto probabili incontri con i trafficanti di esseri umani che nel Messico hanno messo al primo posto, sopra la droga, il commercio di persone.
Le case del migrante sono un osservatorio unico per raccontare una storia che annoda i fili di una terribile condizione umana: la schiavitù moderna, il traffico di esseri umani, la violenza sulle donne e bambini intrecciati al sogno di una vita migliore.