Stasera in TV: “Doc – Nelle tue mani”, al via la seconda stagione. Il ‘medical’ made in Italy tra realismo, speranza e pandemia
Dopo il grande successo della passata stagione, da giovedì 13 gennaio, torna su Rai1 in prima serata alle 21.25, “Doc – Nelle tue mani”, la fiction tratta da una storia vera, raccontata in “ Meno dodidci” di Pierdante Piccioni e Pirangelo Sapegno con le nuove vicissitudini del dottor Andrea Fanti, primario del reparto di Medicina Interna del Policlinico Ambrosiano, al quale un colpo di pistola ha cancellato dodici anni di memoria. A causa di questa amnesia, il dottor Fanti ha dovuto ricostruire, passo dopo passo, la sua vita. Nella prima stagione, gli spettatori hanno visto “Doc”, come lo chiamano tutti, riscoprire la bellezza del lavoro in corsia, rivoluzionando anche l’approccio alla cura. Abbandonato l’atteggiamento freddo e distaccato che aveva da primario, il dottor Fanti torna ad essere un medico empatico, completamente dedito all’ascolto del paziente, e meglio, per essere precisi, un “medico con limitazioni”. Perché Doc, data la sua peculiare condizione, non è stato pienamente reintegrato nell’organico dell’ospedale e può avere solo il ruolo di semplice aiutante degli specializzandi. Nella vita privata invece, Fanti è diviso fra due donne: Agnese, la moglie da cui non ricordava di aver divorziato e che continua ad amare, e Giulia, l’assistente con cui ha scoperto di aver iniziato una relazione, ma della quale dopo l’incidente, non sapeva più nemmeno il nome. Doc ha trovato nel reparto la sua nuova famiglia e un nuovo equilibrio di vita. Ed è qui che lo ritrovano i telespettatori all’inizio della nuova stagione, ignaro come tutti, del genere di tempesta sta per arrivare: la peggior pandemia degli ultimi cento anni, la prima nella storia di estensione globale, con Milano come epicentro mondiale. Lui e i suoi colleghi, come tutti i medici italiani, affronteranno l’emergenza Covid, ma senza indugiare sulla fase critica dell’emergenza sanitaria, l’obiettivo sarà, piuttosto, il ritorno alla normalità dopo la fine della pandemia.
Prodotto da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, con la regia di Beniamino Catena e Giacomo Martelli, “Doc – Nelle tue mani”- è ispirato alla storia vera del medico Pierdante Piccioni. La serie, che ha appassionato nella prima stagione milioni di spettatori, li appassionerà ancora di più nella seconda, parlando di speranza e raccontando l’esperienza della malattia, come quella di una seconda occasione. Doc e il suo reparto, dopo essere stati in prima linea nella guerra contro il Covid, ricominceranno infatti a prendersi cura con tutta l’empatia di cui sono capaci, dei pazienti che si affidano a loro in cerca di una diagnosi e di una guarigione. Ognuno dei protagonisti dovrà cominciare una nuova vita. E nella grande avventura del ritorno alla normalità, la posta in gioco non sarà più soltanto il futuro di Doc, ma il futuro dell’intero reparto, minacciato nella sua stessa esistenza. Dopo l’arresto di Marco Sardoni, infatti, il nuovo primario vuole trasformare il reparto di medicina interna in un presidio di vigilanza contro le future pandemie. Doc coglie le preoccupazioni del nuovo primario, ma cerca di mostrargli come la medicina che persegue, rischia di essere disumanizzante, mentre anche se con la paura del contagio, la relazione fra un medico e il suo paziente, resta cruciale.
Per difendere il suo team e il suo metodo di lavoro, incentrato sulla medicina narrativa e sul rapporto empatico con i pazienti il dottor Andrea Fanti, capisce che l’unica possibilità è quella di affrontare un difficile percorso di test medici e psicologici che gli permettano di recuperare il suo vero ruolo. E tornare a essere primario. Ma per questo, oltre a dover recuperare i progressi fatti dalla medicina negli ultimi dodici anni, deve scendere a patti con la sua prefrontalità, la condizione frutto del suo incidente, che lo porta a dire tutto quello che gli passa per la testa, senza filtri: un lusso che non potrebbe più permettersi. Ma non basta: Andrea Fanti deve fare i conti anche, con il senso di colpa per qualcosa successo nel momento peggiore dell’emergenza e che tutti si sforzano di tenere nascosto, come un segreto inconfessabile e terribile. Doc, nella sua seconda stagione, è il primo “medical” italiano a raccontare, con realismo e speranza, la nuova vita che ci aspetta dopo la pandemia.
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