Stasera in TV: Diario civile. Seduto su una polveriera - Su Rai Storia (canale54) ritratto di Marcello Torre Stasera in TV: Diario civile. Seduto su una polveriera - Su Rai Storia (canale54) ritratto di Marcello Torre
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Stasera in TV: Diario civile. Seduto su una polveriera – Su Rai Storia (canale54) ritratto di Marcello Torre

Stasera in TV: Diario civile. Seduto su una polveriera - Su Rai Storia (canale54) ritratto di Marcello Torre Stasera in TV: Diario civile. Seduto su una polveriera - Su Rai Storia (canale54) ritratto di Marcello TorreIl 23 novembre 1980, un terremoto violentissimo sconvolge gran parte del sud Italia, facendo quasi tremila vittime e causando 280mila sfollati. A essere colpito, anche Pagani, un paese nel salernitano, dove è sindaco l’avvocato Marcello Torre. Torre è in mezzo alla gente la notte della scossa, a coordinare i primi soccorsi, e sarà in prima linea per i giorni successivi al sisma. Si opporrà fermamente alle infiltrazioni criminali negli appalti per la ricostruzione e il suo impegno civile e contro la criminalità organizzata gli costerà caro: sarà ucciso l’11 dicembre 1980, neanche un mese dopo il terremoto, da uomini legati a Raffaele Cutolo. A quarant’anni dal omicidio, “Seduto su una polveriera”, il documentario di Alessandro Chiappetta, per la regia di Alessandro Bruno, in onda venerdì 11 dicembre alle 23.10 su Rai Storia, ripercorre la sua vicenda umana e il suo impegno civile. Il suo torto era quello di non voler “gonfiare” le cifre dei senzatetto impedendo di fatto l’arrivo di cospicui finanziamenti alle imprese. “Non siamo l’Africa – diceva – abbiamo bisogno di tecnici per far rientrare i cittadini delle case, non di soldi e beni di prima necessità”. Marcello Torre era un avvocato conosciuto e apprezzato, che difendeva anche dei boss della camorra invisi a Cutolo e questo suo incarico portò gli inquirenti per lungo tempo su una strada sbagliata, pensando ad un delitto di stampo camorristico. Invece, come i processi hanno dimostrato, Torre fu ucciso per il suo impegno contro la camorra e il malaffare politico che gravitava attorno ai clan salernitani e napoletani. Il sindaco aveva più volte fatto capire di essere in pericolo per aver annunciato appena eletto che avrebbe governato in modo indipendente, senza lasciare entrare in Comune affaristi e uomini legati ai clan. “Sono seduto su una polveriera”, disse in più di una occasione. A ricordare la sua figura e il suo percorso di avvocato, di sindaco e di uomo, la figlia Annamaria, lo storico Isaia Sales, suo amico e avversario politico sulla scena di Pagani, lo storico Marcello Ravveduto, i giornalisti Rocco Di Blasi, Fabrizio Feo e Luigi Di Fiore. L’introduzione del documentario, in onda per la serie “Diario Civile”, è affidata all’ex Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, che ha sempre sostenuto che l’omicidio di Marcello Torre sia stato un delitto politico.

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