Stasera in TV: Di là dal fiume e tra gli alberi - Su Rai5 (canale 23) il porto di Taranto Stasera in TV: Di là dal fiume e tra gli alberi - Su Rai5 (canale 23) il porto di Taranto
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Stasera in TV: Di là dal fiume e tra gli alberi – Su Rai5 (canale 23) il porto di Taranto

Stasera in TV: Di là dal fiume e tra gli alberi - Su Rai5 (canale 23) il porto di Taranto Stasera in TV: Di là dal fiume e tra gli alberi  - Su Rai5 (canale 23) il porto di Taranto«Taranto è una città perfetta. È come vivere nell’interno di una conchiglia, un’ostrica aperta». Così Pasolini nel 1959 descrive la città ionica. Un anno dopo, la rivoluzione del siderurgico con l’Italsider. Agli occhi del poeta si presentano gli ultimi attimi di una simbiosi ancora intatta tra mare, città e abitanti. Il documentario di Giuseppe Sansonna “Il porto di Taranto”, in onda domenica 15 novembre alle 22.15 su Rai5 per la serie “Di là dal fiume e tra gli alberi”, racconta la città e i suoi abitanti.
Taranto è una città sorprendente, ancorata ad un’isola che sembra ruotare su se stessa, mostrando da ogni punto una prospettiva diversa. Gli angoli di paesaggio sembrano oscillare instabili tra le epoche. Tutto appare in perpetuo movimento, come il mare. Ma forse è solo un’illusione, generata dalla forma unica di questa città. Francesco Sisto ha una visione ampia, da architetto, e una solida sapienza pratica, da fine artigiano. Con il cuore ancorato alla propria città, sta riannodando i fili di una tradizione, che può trasformarsi in risorsa: la sapienza dei maestri d’ascia, costruttori e restauratori di barche, come il maestro Cataldo Portacci.
Giovanni Tamborrino, compositore geniale, dice che Taranto può essere percepita come una sinfonia surreale dei contrasti. Come accade a tanta parte di Sud. Una dissonanza armonica che emerge anche dalle foto di Pierfrancesco Lafratta. Artista che, come Giovanni Tamborrino, ha nel bagaglio un passato nel siderurgico.
Ma ci si imbatte anche in un pescatore di lungo corso, misteriosamente soprannominato Briosce. Nomignoli la cui origine affonda in un’infanzia spesa in mare, come il resto della vita. Marina militare e Taranto sono un binomio indissolubile, testimoniato anche dal Castello Aragonese, pietra angolare della città, di cui parla Francesco Ricci, un ammiraglio molto poco a riposo. Marchigiano di stanza a Taranto, sembra smanioso di parlare del tesoro architettonico che custodisce e restaura da tempo.

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