Stasera in TV: Di là dal fiume e tra gli alberi. Iseo prima e dopo Christo
Ci sono territori che vengono attraversati da avvenimenti epocali che segnano in modo indelebile le comunità che li abitano: guerre, stragi, catastrofi naturali.
Nulla di tutto ciò è mai accaduto al Lago d’Iseo, che con le sue acque trasparenti e le sue isole, ha come vissuto all’ombra dei grandi eventi che hanno fatto la storia del nostro paese. Un luogo raccontato da Guido Morandini nel documentario “Iseo prima e dopo Christo”, in onda domenica 10 luglio alle 22.10 su Rai 5.
Specchio d’acqua subalpino di origine glaciale, sospeso tra la Repubblica Veneta e il Ducato di Milano, al confine tra Brescia e Bergamo, accompagnava chi risaliva dalla grande pianura verso la Val Camonica per raggiungere l’area danubiana.
Lo sviluppo industriale di fine ‘800 ne aveva intravisto le potenzialità, tanto che nei pressi del Lago d’Iseo nacquero manifatture legate alla seta e industrie meccaniche e siderurgiche.
Ma tra il Lago di Como (quello del famoso ramo) e il Lago di Garda (quello di D’Annunzio e del suo Vittoriale), il Lago d’Iseo è sempre rimasto un po’ in disparte: tutto questo fino all’estate del 2016, quando l’installazione “The Floating Piers” del maestro Christo, abituato a ‘impacchettare’ larghe porzioni di mondo, ha acceso improvvisamente le luci della ribalta sulle sue acque.
Attraverso una rete di ponteggi galleggianti lunghi 3 chilometri e colorati di arancione, realizzati tra le sponde di Sulzano, Monte Isola e San Paolo, chiunque ha potuto camminare sulla superficie del lago, scorgendo nuovi orizzonti e prospettive.
Da quel momento, il più “timido” dei laghi subalpini è diventato d’improvviso una star internazionale che ha attirato milioni turisti alla scoperta della bellezza dei suoi territori. Come Monte Isola, che spicca al centro del lago e con la sua estensione di 4,5 km. quadrati e i suoi 1700 abitanti ha il primato di isola lacustre più grande d’Europa.
Monte Isola è famosa anche per l’attività ittica: è qui che si fabbricano e si cuciono da sempre le reti da pesca per tutto il territorio nazionale.