Stasera in TV: Con Rai5 (canale 23) “Di là dal fiume e tra gli alberi” – Ciociaria, bella e segreta
C’è un territorio vastissimo, che si estende a sud di Roma, lambisce il Parco nazionale d’Abruzzo e sfiora nella sua parte meridionale la provincia di Caserta. È la Ciociaria, una terra in cui sono nascoste bellezze naturali e tesori dell’arte, ma che ha dato anche i natali a icone dell’antichità come Cicerone e Caio Mario e a divi del cinema come Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica e Nino Manfredi. Il documentario “Ciociaria, bella e segreta” di Francesco Zippel, in onda in prima visione domenica 6 settembre alle 22.00 su Rai5 per la seconda stagione di “Di là dal fiume e tra gli alberi”, mira a far emergere la sua storia sommersa, a rendere visibili le sue icone e a raccontare le storie esemplari raccolte all’interno del territorio. Tra queste c’è quella di Emilio D’Alessandro, assistente personale e autentico uomo ombra di Stanley Kubrick, partito ragazzo da Cassino alla volta dell’Inghilterra e tornato definitivamente nel suo paese dopo aver reso ‘possibili’ i capolavori del maestro statunitense, da Arancia Meccanica fino all’ultimo Eyes Wide Shut.
Oppure quella di Andrea Cappadozzi, alpinista innamoratosi degli Appenini dopo aver scalato le più importanti vette alpine e mondiali. La sua storia, venata di speranza e di forza di vivere, si è tradotta nella capacità di superare in pochi mesi una gravissima forma di leucemia attraverso l’esercizio fisico e mentale che lo ha riportato in breve tempo sulle sue amate montagne.
C’è poi la storia di Ornello Tofani che, mescolando archeologia e studio degli astri, è riuscito a datare le mura poligonali di Alatri, seguendo le orme del suo maestro, storico parroco della chiesa locale.
E ancora l’antica storia di Fra Alberico da Settefrati che attraverso la sua visione, avuta a soli nove anni, è riuscito a descrivere con dovizia di particolari il mondo dell’oltretomba ai suoi confratelli dell’Abbazia di Montecassino. Pare che il suo racconto arrivò perfino alle orecchie di Dante Alighieri, che modellò la sua Divina Commedia intorno alle sue visioni.
Montecassino è poi protagonista di uno dei più cruenti momenti legati alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con la sanguinosa battaglia che qui rivive nel racconto degli storici locali, insieme alla misconosciuta storia di San Donato Val Comino, paese che divenne campo di internamento degli ebrei e la cui popolazione fece tutto il possibile per restituire a molti di loro la libertà.
La Ciociaria racconta anche di schiaffi inaspettati quanto illustri, come quello che venne dato in Anagni al Papa Bonifacio VIII, durante un diverbio con un messaggero del re di Francia Filippo il Bello.