Stasera in TV: "Come Eravamo. Un Natale Italiano" a Speciale Tg1 - Realizzato con le immagini degli archivi di Tv7 Stasera in TV: "Come Eravamo. Un Natale Italiano" a Speciale Tg1 - Realizzato con le immagini degli archivi di Tv7
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Stasera in TV: “Come Eravamo. Un Natale Italiano” a Speciale Tg1 – Realizzato con le immagini degli archivi di Tv7

Stasera in TV: "Come Eravamo. Un Natale Italiano" a Speciale Tg1 - Realizzato con le immagini degli archivi di Tv7 Stasera in TV: "Come Eravamo. Un Natale Italiano" a Speciale Tg1 - Realizzato con le immagini degli archivi di Tv7Quali pensieri e quali speranze, quali sogni e quali bisogni si custodivano davanti ad un presepe o sotto un albero appena addobbato: Speciale Tg1, a pochi giorni da questo Natale così anomalo e difficile, condivide domenica 20 dicembre a mezzanotte su Rai1, la memoria per immagini di una storia comune, legata a uno dei periodi più intensi nella vita di gran parte degli italiani. Ricordi che riaffiorano attraverso i servizi e le preziose immagini – cercate, visionate e selezionate da Mariasilvia Santilli – conservate negli archivi di Tv7, il settimanale di approfondimento del Tg1, che dal gennaio del 1963 racconta l’Italia. Come eravamo in quegli anni? Gli anni in cui i paesi erano deserti – solo le donne a popolarli – perché gli uomini erano all’estero a lavorare e si attendeva il loro ritorno per le feste. Gli anni in cui l’arrivo della tredicesima faceva tirare un respiro di sollievo e riempire di migliaia di persone entusiaste gli allora, ancor pochi, grandi magazzini. Gli anni in cui il divario tra nord e sud era pesante e c’erano tanti bambini senza affetti e senza vestiti, raccolti e cresciuti da sacerdoti di strada che nutrivano la loro infanzia di cibo, gioco e speranza. Gli anni in cui il mito americano conquistava anche gli italiani e faceva scoppiare la moda del gadget come regalo per amici e parenti, il regalo inutile, ma divertente. Gli anni dei favolosi anni ’60 di un’Italia che cominciava ad assaporare il consumismo di massa. Gli anni in cui le donne vivevano a due velocità: quelle che si dedicavano esclusivamente alla cura della casa e dei figli e che non potevano per questo lavorare, e quelle che lavoravano nonostante i figli, potendosi permettere anche la nuova figura della babysitter per concedersi una serata al ristorante o a teatro. Gli anni in cui si credeva smisuratamente alla fortuna e alla magia e in cui i maghi erano figure venerate – anche e soprattutto di nascosto – a cui si affidavano dolori e desideri, preoccupazioni e previsioni. Gli anni – tra il 1963 e il ‘68 – che mostrano un’Italia tutta in bianco e nero che fa emozionare, commuovere, sorridere e fa sentire figli e nipoti di un’immensa generazione che ci ha aiutato a crescere e a diventare cittadini di oggi.

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