Stasera in tv “Beautiful Boy”, una storia vera
Un padre, un figlio, la droga
Quando un componente della famiglia è affetto da tossicodipendenza è tutto il nucleo familiare a subire i comportamenti del familiare tossicodipendente. Una delle prime azioni da mettere in pratica come famiglia, è quella di far riconoscere alla persona cara di avere un problema e che la sua dipendenza ha effetti anche sulle dinamiche familiari e sull’umore delle persone che lo circondano.
Spesso, una persona tossicodipendente non si accorge o non vuole ammettere di avere un problema, ed è compito della sua famiglia aiutarlo senza esprimere un giudizio troppo severo.
Un familiare può rivolgersi al parente tossicodipendente con un linguaggio chiaro e mai accusatorio, proporsi di aiutarlo ad intraprendere un percorso di disintossicazione senza alimentare o legittimare in alcun modo la dipendenza. La famiglia non deve farsi coinvolgere nel circolo della dipendenza, per non assecondare i comportamenti del familiare: non si devono dare soldi per comprare le sostanze tossiche, ignorare i comportamenti di abuso ogiustificare e coprire le azioni del tossicodipendente.
Un comportamento del genere non aiuterà il familiare che si sentirà legittimato a portare avanti la sua dipendenza, a scapito di tutta la famiglia.
Il nucleo familiare deve mostrare al parente tossicodipendente come la dipendenza sta minando il loro rapporto di fiducia e cercare di fargli capire i benefici che trarrà da un percorso di disintossicazione, accompagnandolo a parlare con uno specialista.
Appuntamento assolutamente da non perdere.