Stasera in TV: “Beata ignoranza”. Con Marco Giallini, Alessandro Gassmann, Carolina Crescentini
Risate all’italiana nel mondo della scuola: su Rai Movie, sabato 16 settembre alle 21.15, ecco “Beata ignoranza”.
Beata ignoranza è una commedia italiana del 2017 diretta da Massimiliano Bruno. Il film racconta la storia di Ernesto e Filippo, due professori di liceo che, nonostante siano amici, sono profondamente diversi.
Ernesto è un professore di letteratura, un uomo all’antica che non ama la tecnologia e i social media. Filippo, invece, è un professore di matematica, un uomo moderno che è sempre connesso e che usa i social media per tutto, dalla didattica alla vita privata.
I due amici si ritrovano a lavorare nello stesso liceo e, dopo un’iniziale rivalità, decidono di fare una scommessa: uno dei due dovrà passare un mese senza usare i social media, mentre l’altro dovrà smettere di usare il telefono.
La scommessa porterà i due amici a confrontarsi con le loro rispettive visioni del mondo e a mettere in discussione le loro certezze.
Il film è una commedia divertente e leggera, ma affronta anche temi importanti, come l’uso della tecnologia e i rapporti umani.
La regia di Bruno è efficace e coinvolgente. Il film è girato con un ritmo serrato e un’estetica che alterna momenti di comicità a momenti di riflessione.
Le interpretazioni di Marco Giallini e Alessandro Gassmann sono esilaranti. Giallini è perfetto nei panni di Ernesto, un uomo ingenuo e romantico che si ritrova a fare i conti con il mondo moderno. Gassmann è altrettanto convincente nei panni di Filippo, un uomo sicuro di sé che si trova a dover affrontare la propria solitudine.
Beata ignoranza è un film che fa riflettere e che ci invita a pensare al rapporto che abbiamo con la tecnologia e con gli altri.
Alcuni punti di forza del film:
- Le interpretazioni esilaranti di Marco Giallini e Alessandro Gassmann
- La regia efficace e coinvolgente di Massimiliano Bruno
- La storia divertente e leggera che affronta temi importanti
Alcuni punti deboli del film:
- La trama è un po’ scontata
- Il finale è un po’ troppo ottimista