Stasera in TV: Art Night – Siamo donne
Un’artista visionaria che, con le sue opere avanguardistiche, ha creato un approccio all’arte e alla scultura squisitamente femminile, irrequieto e tenace. E’ l’artista franco-americana Niki de Saint Phalle, che in Italia, a Capalbio ha creato il Giardino dei Tarocchi, un parco artistico dove statue monumentali dedicate ai simboli dei tarocchi, si inseriscono nel paesaggio collinare della Maremma, creando un luogo sospeso tra sogno e realtà. Un personaggio raccontato da “Niki de Saint Phalle. La visione di un architetto” di Anne Julien e Louise Faure, in onda venerdì 15 luglio alle 21.15 su Rai 5 per “Art Night”, con Neri Marcorè.
Diceva Niki de Saint Phalle, scomparsa vent’anni fa: “Questo giardino è stato fatto con difficoltà, con amore, con folle entusiasmo, con ossessione e, più di ogni altra cosa, con la fede. Come in tutte le fiabe, lungo il cammino alla ricerca del tesoro mi sono imbattuta in draghi, streghe, maghi, ma niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi.”
E proprio sulle parole dell’artista, attraverso un materiale di archivio inedito e la narrazione in prima persona, il documentario ricostruisce l’intento artistico della Saint Phalle e la sua personalissima visione d’architetto”.
L’altra protagonista della puntata è la piemontese Marisa Merz. La sua storia non è così dolorosa come quella di Niki De Saint Phalle, ma non è meno significativa. Come esponente dell’arte povera, la Merz affida la sofferenza alla materia che usa, infatti l’Arte Povera nasce essenzialmente come rifiuto dell’arte “tradizionale”, sia nella tecnica che nell’uso di materiali come legno, terra, stracci. “Intorno a Marisa: le opere, gli amici, le parole di Marisa Merz” è un documentario che la racconta arricchito dall’esperienza della mostra allestita dalla Fondazione Metz a cura di Mariano Boggia dove per la prima volta negli spazi della Fondazione il lavoro di Marisa e Mario Merz incontra in un percorso unitario, quasi a ricreare la dimensione dialogica, lo scambio intenso e profondo sulle reciproche pratiche che sempre esercitarono, mantenendo punti di vista individuali.