Stasera in TV: Art Night. Piero della Francesca
Piero’s trail, la pista di Piero: così gli anglosassoni hanno chiamato il percorso che da Arezzo porta a Rimini, dalla Valtiberina fino all’Adriatico, passando per Sansepolcro, Monterchi e Urbino, i luoghi di Piero della Francesca e dei suoi capolavori. Una pista seguita da Emanuela Avallone e Linda Tugnoli, che firma anche la regia, in “Il viaggio di Piero”, prodotto da Rai Cultura e in onda mercoledì 13 settembre alle 21.15 su Rai 5 per “Art Night” con Neri Marcorè.
Dopo aver viaggiato e lavorato nelle principali corti dell’epoca, Piero della Francesca tornò a Sansepolcro, lì dove era nato, e morì nel 1492. Da allora le sue opere vennero apparentemente dimenticate, molte disperse o distrutte. Quelle rimaste, nascoste dai percorsi più battuti, sparite agli occhi di studiosi e viaggiatori. Solo dalla metà del ’800 la maestria di Piero torna alla luce: l’inglese John Charles Robinson acquista a San Sepolcro il Battesimo di Cristo. In vista del possibile vincolo del nascente stato unitario il governo britannico si premura di comprare opere italiane, e porta a Londra anche la Natività. Oggi quelle di Piero sono tra le opere più amate della National Gallery di Londa, come racconta Laura Llewelyn, curatrice del museo.
Ma il punto di svolta arriva all’inizio del ‘900 quando le sue opere vengono riscoperte e conosciute grazie soprattutto all’intuizione di due incredibili storici dell’arte, Bernard Berenson e poi Roberto Longhi, di cui parla lo storico Marco Antonio Bazzocchi. Da allora e ancora oggi scrittori, poeti, artisti si sono lasciati affascinare da Piero. La direttrice della Fondazione Piero della Francesca, Francesca Chieli guida alla scoperta di Monterchi dove la Madonna del Parto mantiene intatta la sua sacralità, fonte d’ispirazione per poeti, scrittori e registi come Pasolini e Tarkovskij.
Ad Arezzo, negli affreschi che si trovano nella cappella absidale di San Francesco, invece, Piero narra per immagini la Leggenda della vera Croce. La storia e la perfezione matematica delle forme di questo ciclo imponente sono descritte dalla storica dell’arte Marisa Dalai Emiliani.