Stasera in TV: Art Night. Il colore dei sogni
Cosa lega i sogni e l’arte? Da sempre gli artisti alla ricerca di ispirazione hanno rovistato nella propria attività onirica: da Mary Shelley che ha raccontato di aver sognato il suo Frankenstein, a Van Gogh che diceva “Sogno i miei dipinti e poi dipingo i miei sogni”, senza poter dimenticare i surrealisti che nei sogni trovavano materiale davvero prezioso. E per i due catalani protagonisti di questa puntata, Dalì e Mirò, proprio il movimento dei surrealisti rappresentò una tappa significativa nel loro percorso artistico. La serata di “Art Night”, in onda venerdì 7 gennaio alle 21.15 su Rai5, comincia con “Joan Mirò. Il fuoco interiore” in prima visione. Miró è una figura iconica nel mondo dell’arte. Più passa il tempo, più il suo lavoro diventa universale, andando oltre confini e generi. Il suo lavoro vive al di fuori dei musei, sui muri di prestigiose istituzioni, e la sua influenza si estende al design e all’architettura ed è visibile nei luoghi più inaspettati.
Grazie a questo documentario di Albert Solé, arricchito dall’eccezionale presenza di Joan Punyet Miró, nipote e amministratore dell’artista, e da archivi inediti e a un accesso privilegiato alla sua opera e al suo studio, scopriremo alcune delle sfaccettature meno familiari del pittore: il Miró privato, che potrebbe «di giorno essere un tesoro, e di notte, un mostro»; Miró il provocatore, così come il Miró che era sensibile all’angoscia dei suoi compatrioti. Evocheremo anche le pressioni che comporta la gestione dell’eredità di un pittore così immenso, un peso che ricade su un singolo discendente, e il tragico destino della maggior parte dei membri della sua famiglia.
La serata di Art Night prosegue con “Salvator Dalì il mestiere del genio”. Un prezioso documentario delle Teche Rai ci permette di vedere Salvator Dalì al lavoro davanti alle telecamere. Un artista esibizionista, sempre pronto a stupire con i suoi quadri, i suoi baffi, le sue parole. Un carattere vulcanico, raccontato oggi da Vincenzo Trione, critico d’arte e Francesco Stocchi, curatore Museo Boijmans Van Beuningen (Rotterdam).