Stasera in TV: “Art Night”. Diabolik sono io. Il mistero del primo disegnatore
Il Re del Terrore, l’antieroe per eccellenza del fumetto italiano: Diabolik, nato nel 1962 dalla fantasia di Angela e Luciana Giussani e protagonista dell’omonima testata, che continua a essere uno dei fumetti più venduti in Italia e un’icona del mondo della letteratura disegnata. Per la prima volta, la sua storia viene raccontata dal docu-film “Diabolik sono io”, in prima visione stasera alle 21.15 su Rai5 per “Art Night”.
Scritto da Mario Gomboli e Giancarlo Soldi, che firma anche la regia – e prodotto da Anthos Produzioni con Rai Cinema in collaborazione con la casa editrice Astorina – il documentario è una vera indagine che cerca di svelare il mistero intorno ad Angelo Zarcone (interpretato dall’attore Luciano Scarpa), il disegnatore del Numero Uno di Diabolik, scomparso senza lasciare tracce dopo aver completato le tavole del primo albo.
E si dice che nel 1982, per il ventennale della testata, sia stato assoldato persino il famoso investigatore Tom Ponzi per ritrovare Zarcone. Inutilmente. Che cosa succederebbe se quel disegnatore si trovasse oggi a cercare se stesso? Chi troverebbe? Angelo Zarcone oppure Diabolik? Partendo da questo spunto, il docu-film immagina di tratteggiare un identikit quanto più accurato del Re del Terrore, con l’aiuto di alcune grandi firme del fumetto come Milo Manara, Mario Gomboli, Alfredo Castelli, Tito Faraci, Gianni Bono, Giuseppe Palumbo; di esperti del noir come Carlo Lucarelli e Andrea Carlo Cappi; di registi come i Manetti bros.; del costumista Massimo Cantini Parrini oltre che della partecipazione straordinaria di Stefania Casini nei panni dell’avvocato Bianca Rosselli e della presenza di Claudia Stecher in quelli di una misteriosa ragazza.
Anche se a fare da fil rouge della narrazione sono ancora le sorelle Giussani, grazie a un’intervista ‘senza tempo’ riemersa dalle Teche Rai che – insieme ai ‘Super8 ritrovati’ dei viaggi di Angela e Luciana attorno al mondo, alle tavole storiche dell’archivio Astorina e agli omaggi disegnati dal vivo da Giuseppe Palumbo – contribuiscono a dare vita a un ritratto mai visto prima dell’eroe del fumetto.