Stasera in tv arrivano i Genesis, “When in Rome”
La band al Circo Massimo
Tra i musicisti che militarono nelle loro file, alcuni raggiunsero il successo commerciale anche come solisti o in progetti paralleli: il cantante e cofondatore Peter Gabriel, che lasciò il gruppo nel 1975; il batterista e cantante Phil Collins, unitosi alla band nel 1970 e nel 1976 subentrato a Gabriel nel ruolo di frontman, che dal 1981 condusse una fortunata carriera parallela come batterista turnista, cantante, autore, attore e produttore discografico; infine il bassista e chitarrista Mike Rutherford – anch’egli cofondatore e, assieme al tastierista Tony Banks, elemento stabile della formazione – il quale scalò le classifiche anche come leader del gruppo Mike + The Mechanics.
Nel Regno Unito, su quindici album in studio pubblicati in totale dai Genesis, undici consecutivi si classificarono nei primi dieci posti della Official Albums Chart tra il 1973 e il 1997 e cinque di essi raggiunsero la prima posizione. Negli Stati Uniti d’America, secondo la certificazione RIAA, i dischi del gruppo (comprese raccolte e album dal vivo) vendettero nel complesso circa 21,5 milioni di copie, sei album ottennero almeno un disco di platino, e otto almeno un disco d’oro; nel 2010, la formazione a cinque degli anni 1971-75 fu inserita nella Rock and Roll Hall of Fame.
Lo stile musicale dei Genesis conobbe una continua evoluzione per quanto riguarda composizione, arrangiamenti e strumentazione. I membri fondatori del gruppo, tutti autori eccetto il batterista Chris Stewart, avevano retroterra piuttosto eterogenei che, fusi assieme, contribuirono sin dagli esordi allo sviluppo di uno stile composito e variegato.