Stasera in tv arrivano "I costruttori di castelli"
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Stasera in tv arrivano “I costruttori di castelli”

Sogni e fiabe

Stasera in tv arrivano "I costruttori di castelli"

Il momento in cui il castello, da struttura prettamente difensiva, si trasforma in vera e propria residenza di nobili e re: lo “fotografa” l’ultimo appuntamento con “I costruttori di castelli”, in onda giovedì 18 gennaio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. La trasformazione, ovviamente, implica un cambiamento della sua funzione: il castello diventa un luogo dove mostrare il proprio potere, ma anche luogo di rappresentanza, dove si svolgono feste e banchetti. Dal famoso castello di Windsor e da quelli altrettanto celebri della Loira, fino ai meno conosciuti castelli della Germania, la puntata racconta i luoghi ormai entrati nell’immaginario collettivo e ancora capaci di affascinare ogni visitatore.

I castelli in stile europeo ebbero origine nei secoli IX e X dopo la caduta dell’impero carolingio, il suo territorio finì diviso tra singoli signori e principi. Questi nobili costruirono castelli per controllare l’area immediatamente circostante, promuovendo la realizzazione degli edifici in questione sia a scopi offensivi che difensivi. Questi ultimi si potevano ricomprendere essenzialmente nel binomio generato dalla possibilità di lanciare incursioni e dalla protezione che ne derivava dai nemici. Sebbene le loro origini militari siano spesso enfatizzate negli studi accademici, i castelli fungevano anche da centri di amministrazione e simboli di potere. Quelli urbani avevano la funzione di fronteggiare prontamente insurrezioni cittadine e sorvegliare le importanti rotte di viaggio adiacenti, mentre quelli rurali si distinguevano per la loro collocazione in località specifiche e rilevanti dal punto di vista strategico o degli approvvigionamenti (per esempio vicino a un fiume, a mulini o a campi coltivati).

Molti castelli dell’Europa settentrionale erano originariamente costruiti con terra e legno, ma in seguito essi scomparvero in favore della pietra. La posizione delle strutture non si sceglieva non ricorrendo ad alcun criterio, poiché si soleva sfruttare i vantaggi offerti da località naturali.

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