Sono uno dei più apprezzati direttori di oggi, Daniel Harding, e il grande violinista Frank Peter Zimmermann, i protagonisti del
concerto finale della stagione 2023/2024 dell’Orchestra Rai, in onda venerdì 31 maggio alle 20.00 in diretta su Radio 3 dall’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. Per Harding – che da ottobre 2024 sarà il nuovo Direttore Musicale dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – si tratta del quinto impegno in pochi anni con la compagine Rai, mentre Frank Peter Zimmermann ha, tra l’altro, inciso con l’Orchestra il Concerto per violino di Ferruccio Busoni.
In apertura di serata Harding e Zimmermann propongono il Concerto gregoriano per violino e orchestra di Ottorino Respighi, scritto nel 1921 utilizzando stilemi modali arcaizzanti propri del canto gregoriano, ma anche includendo aspetti timbrici tipici del XX secolo.
Chiude il concerto la Sinfonia n. 1 in re maggiore di Gustav Mahler, nota con il soprannome di “Titano”. Il compositore la denominò riferendosi al titolo di un omonimo romanzo di Jean Paul. La pagina si accompagna all’infelice esperienza amorosa vissuta dal musicista con la cantante Johanna Richter a Lipsia, dove la composizione viene ultimata nel 1888. Tenacemente radicata nello spirito del Romanticismo tedesco, ma già proiettata oltre la realtà musicale del suo tempo, la partitura è tutta un riecheggiare di richiami alla natura che mutano dall’innocente serenità pastorale all’inquietudine struggente e esasperata propria della modernità.
Per l’ultimo concerto della stagione 2023/2024, torna sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai uno dei più apprezzati direttori di oggi. Replica sabato 1° giugno 2024 alle 20.30.
Per Harding si tratta del quinto impegno in pochi anni con la compagine Rai: al suo debutto, datato 13 dicembre 2020, sono seguiti altri due memorabili concerti il 17 dicembre dello stesso anno e il 7 gennaio 2021, tutti realizzati a porte chiuse e trasmessi in streaming su Radio3 a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia.