Stasera in tv arriva “Via Poma. Un mistero italiano”
Un doc prodotto da Gedi Digital con Rai Documentari
Il delitto di via Poma ha avuto tanti inizi ma ancora nessuna fine. Il 7 agosto 1990 una ventenne romana, Simonetta Cesaroni, viene uccisa con 29 coltellate nell’ufficio degli Ostelli della gioventù dove lavora come contabile. Ufficio che si trovava proprio in via Poma, nel centro di Roma.
L’idea del documentario nasce dopo la serie podcast di Giacomo Galanti “Le ombre di via Poma” dove già venivano messi in fila alcuni punti oscuri della vicenda mai analizzati prima. Da allora, era il 2021, il caso è stato riaperto dalla Procura di Roma – su esposto della famiglia Cesaroni – e anche la Commissione Antimafia ha aperto un’istruttoria. Perché in questo delitto più di un elemento fa pensare che anche qualcuno di importante, che aveva il potere di depistare o di inquinare, si sia mosso per nascondere ancora oggi la verità.
In “Via Poma. Un mistero italiano” si cerca così di scavare nel non detto e di capire cosa sia andato storto in questi 33 anni di inchieste. Perché quasi tutti sanno che ci sono stati tre grandi sospettati per l’omicidio di Simonetta Cesaroni, risultati poi innocenti. Subito il portiere del palazzo, Pietrino Vanacore. Poi il giovane Federico Valle e, 20 anni dopo il fatto, l’ex fidanzato della vittima, Raniero Busco. Ma in pochi conoscono il muro di gomma fatto di bugie, mezze verità e depistaggi eretto intorno a quel palazzo e a quell’ufficio per impedire di sapere quel che è successo davvero il 7 agosto 1990. Gli autori sono tornati sul luogo del delitto, in via Poma, e nel quartiere Tuscolano dove viveva Simonetta. E hanno cercato di ricostruire la vicenda attraverso interviste ad alcuni protagonisti del caso. Molti però mancano all’appello. Alcuni perché sono morti, altri perché non vogliono parlare. Dopo 33 anni, il delitto di via Poma fa ancora paura.