Stasera in tv arriva Sui binari dell’Antico Egitto
Luxor
Dopo aver visto i tesori di Tutankhamon in un museo del Cairo, nella terza puntata della serie “Sui binari dell’Antico Egitto”, in onda mercoledì 14 febbraio alle 20.20 su Rai 5, la professoressa Alice Roberts prende il treno per Luxor per vedere la sua tomba e il suo corpo mummificato nella Valle dei Re.
Un diario di viaggio unico nel suo genere che vede la professoressa Alice Roberts indagare sulla più antica e grande civiltà del mondo. E lo fa in treno.
Con antico Egitto si intende la civiltà sviluppatasi lungo il fiume Nilo, dal delta nel Mar Mediterraneo a nord fino alle cateratte a sud, presso l’attuale confine tra Egitto e Sudan, per un’estensione totale di circa 1000 km.
Benché il territorio fosse molto più vasto, comprendendo gran parte anche del deserto libico-nubiano, gli insediamenti umani, fin dai tempi più remoti, si svilupparono solo nella stretta fascia verdeggiante a ridosso delle rive del fiume larga, in alcuni punti, anche solo poche centinaia di metri.
Fin dal 3500 a.C., di pari passo con l’avvento dell’agricoltura, in particolare la coltivazione del grano, dell’orzo e del lino, si ha contezza di insediamenti umani specie lungo le rive del Nilo.[1] Le piene annuali del fiume, infatti, favorivano la coltivazione anche con più raccolti annui grazie ai sedimenti, particolarmente fertili (limo), che il fiume, nel suo ritirarsi, lasciava sul terreno. Ciò comportò, fin dai tempi più remoti, conseguentemente, la necessità di controllare, incanalare e conservare le acque onde garantire il costante approvvigionamento, vuoi per il sostentamento umano, vuoi per quello del bestiame e delle piantagioni.
Non è da escludersi che proprio la complessa necessità di far fronte alle esigenze connesse con la gestione dell’agricoltura e, segnatamente, delle acque nilotiche, abbia favorito proprio il formarsi delle prime comunità su territori parziali tuttavia ben differenziati e politicamente e geograficamente individuabili.