Stasera in tv arriva "Sciarada. Il circolo delle parole"
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Stasera in tv arriva “Sciarada. Il circolo delle parole”

“La Storia. Il romanzo dello scandalo”

Stasera in tv arriva "Sciarada. Il circolo delle parole"

“Il caso Elsa Morante fu clamoroso, enorme, significativo. La scrittrice più letteraria, più isolata, più solitaria, immagina una cosa che a posteriori sarebbe stata geniale dal punto di vista editoriale, diciamo pure commerciale. Un libro di quelle dimensioni, con uno slogan, ‘Una lettura per tutti’. Così Marino Sinibaldi parla del capolavoro ricordato a 50 anni dalla pubblicazione dal docufilm “La Storia: il romanzo dello scandalo”, scritto da Silvia Luzi con Luca Bellino, diretto da Silvia Luzi, prodotto da GA&A Productions e Luce Cinecittà, in coproduzione con ARTE G.E.I.E. e in collaborazione con Rai Cultura, in onda lunedì 19 agosto alle 22.55 in prima visione su Rai 5 per il ciclo “Sciarada. Il circolo delle parole”.
È il 1974 quando viene pubblicato il romanzo di Elsa Morante che segue le vicende di personaggi comuni durante la Seconda Guerra Mondiale e gli anni immediatamente successivi nella città di Roma, tra il 1941 e il 1947, e che divide critici, scrittori e lettori, ponendosi come uno dei casi editoriali più importanti dell’intero Novecento. Elsa Morante è la prima donna ad aver vinto il Premio Strega nel 1957, famosa anche per essere stata la moglie di Alberto Moravia e nota per il suo carattere ruvido, schivo e indomito al tempo stesso. Nonostante lo straordinario successo di pubblico, “La Storia” viene accolto con pesanti critiche da parte del mondo letterario e culturale, che ritiene l’ambientazione del romanzo in profondo contrasto con la rivoluzione femminista e con le istanze politiche della contestazione che animano il dibattito dell’epoca. La guerra è percepita come un evento superato in un’Italia divisa tra gli slanci del ’68, le ideologie e i conflitti sociali del pieno degli anni 70. In questo contesto Morante è una voce fuori dal coro, che non si schiera con nessuna fazione, che ai proclami delle ideologie preferisce la scrittura solitaria.

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