I “luoghi” della lingua italiana: li visita il professor Giuseppe Antonelli nella seconda puntata del ciclo “
Etimo, per un museo della lingua italiana”, in onda lunedì 14 ottobre alle 22.40 su Rai 5 per “Sciarada, il circolo delle parole”. È un viaggio in Italia alla scoperta di documenti, luoghi, voci e presenze che aiutano a seguire le tracce dell’italiano dal Placito di Capua, il primo documento in lingua volgare (960 d.C.), fino alle varianti dei contemporanei, come quelle suggestive vergate a penna da Eugenio Montale o a quelle contenute nei files di Valerio Magrelli. Un viaggio fatto anche di incontri che arricchiscono il racconto: dal regista Pupi Avati, a giorni nelle sale con il suo Dante ispirato al lavoro di Boccaccio sul Sommo Poeta, al giornalista e studioso del fumetto Luca Raffaelli; dagli studiosi Elisabetta Tonello, esperta delle trascrizioni della Commedia, a Giuseppe Patota; da Giulia Raboni e Angelo Stella, che introducono alle carte del Manzoni; al presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini che accompagna il programma nella storia e nelle stanze della più prestigiosa istituzione culturale italiana.
Il progetto televisivo nasce dal libro di Antonelli – docente all’Università degli studi di Pavia e presidente del comitato tecnico scientifico del Centro Manoscritti di Pavia fondato da Maria Corti – “Il Museo della Lingua Italiana” (2018) e segue la nascita del museo fiorentino nel complesso di Santa Maria Novella. Il
Museo nazionale dell’italiano è il primo, grande, museo della lingua italiana: un museo moderno, dinamico, tecnologico. L’acronimo
Mundi evoca l’idea dell’italiano come lingua del mondo, coinvolta in una rete di relazioni che nei secoli l’hanno messa in contatto, in un proficuo scambio reciproco, con molte altre lingue di cultura. Visitare il Museo dell’italiano vuol dire entrare in un mondo che piccoli e grandi possono esplorare spinti da interessi e curiosità differenti.