Stasera in tv arriva “Moonlight. Tre storie di una vita”
Chiron e una difficile crescita
Una riflessione sull’identità, la famiglia, l’amicizia e l’amore, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. È il film di Barry Jenkins, vincitore di tre premi Oscar, “Moonlight. Tre storie di una vita”, basato sull’opera teatrale “In Moonlight Black Boys Look Blue” di Tarell Alvin McCraney, in onda martedì 14 maggio alle 21.15 su Rai 5. La pellicola racconta la storia che attraversa l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta di Chiron, un ragazzo di colore cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, che cerca faticosamente di trovare il suo posto del mondo. Bambino fragile e insicuro, Chiron diventa un teenager alle prese con la sua identità sessuale, costantemente preso di mira dai suoi coetanei, e poi finalmente adulto. Nel cast, Alex R. Hibbert, Ashton Sanders, Trevante Rhodes, Mahershala Ali, Naomie Harris.
Nel 2003, Tarell Alvin McCraney scrisse un’opera teatrale semi-autobiografica, In Moonlight Black Boys Look Blue, in parte per affrontare la morte della madre malata di AIDS. La pièce non è mai stata portata in scena ed è rimasta nel cassetto per più di dieci anni prima di diventare la base per la sceneggiatura del film.
Dopo l’uscita della sua opera prima, Medicine for Melancholy nel 2008, Barry Jenkins scrisse diverse sceneggiature, nessuna delle quali entrò in produzione. Nel gennaio 2013, la produttrice Adele Romanski persuase Jenkins a realizzare un secondo film. I due incominciarono sedute di brainstorming tramite video chat due volte al mese circa i suoi progetti, e poco dopo Jenkins cominciò a lavorare sulla stesura di McCraney, di cui venne a conoscenza tramite il collettivo delle arti di Miami di Borscht. Dopo essersi confrontato con McCraney, Jenkins scrisse la prima bozza del film durante un soggiorno di un mese a Bruxelles.
Un appuntamento atteso, da non perdere con uno degli ultimi capolavori della storia del cinema.