Stasera in tv arriva "Mixer. Vent'anni di televisione"
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Stasera in tv arriva “Mixer. Vent’anni di televisione”

I faccia a faccia con Alberto Franceschini e John Le Carré

Stasera in tv arriva "Mixer. Vent'anni di televisione"

Spie e misteri sono protagonisti del nuovo appuntamento con Giovanni Minoli e “Mixer. Vent’anni di televisione”, in onda giovedì 29 agosto alle 23.10 su Rai 3. Si comincia con Alberto Franceschini, tra i fondatori delle Brigate Rosse, arrestato nel settembre 1974 e protagonista di una lunga detenzione. A seguire, il re del thriller intelligente: “Faccia a faccia” di Giovanni Minoli con John Le Carré, il padre di Smiley e di capolavori come “La spia che venne dal freddo”, “La tamburina”, “La talpa”.
“Mixer. Vent’anni di televisione” è un programma ideato e condotto da Giovanni Minoli, prodotto da Rai Cultura in collaborazione con Radio Rai, scritto con Giovanna Corsetti, Giulia Foschini, Sara Tardelli e Ludovica Siani, regia di Luca Mancini e Sara Tardelli per le riedizioni. Riprese studio Sala A di Radio Rai di Leonardo Lo Frano, a cura di Giulia Morelli, produttore esecutivo Serena Semprini. Delegato Rai Piero A. Corsini.
Mixer è stato un programma televisivo italiano di genere rotocalco di attualità politica, culturale e di spettacolo, andato in onda il lunedì in prima serata dal 21 aprile 1980 al 1998, dapprima su Rai 2 e, dal 1996, su Rai 3, in concomitanza con la nomina del conduttore Giovanni Minoli come direttore della terza rete. Gli autori erano Aldo Bruno, Giovanni Minoli, Giorgio Montefoschi. È ricordato soprattutto per i faccia a faccia di Minoli con personaggi celebri e per importanti scoop giornalistici.
Il 17 febbraio 1987 Bettino Craxi scelse l’intervista in questa trasmissione per annunciare che non avrebbe rispettato alcun patto della staffetta, con il quale si era accreditata l’esistenza di un cambio di governo a metà legislatura tra lui e De Mita.
Il 5 febbraio 1990 il programma realizzò un falso scoop giornalistico in cui si denunciavano alcuni brogli nel referendum del 2 giugno 1946 che avrebbero permesso di scongiurare la vittoria della monarchia.

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