Stasera in tv arriva l’Omaggio a Ferruccio Busoni
Il Concerto in re maggiore e “Contemplazione”
Busoni non fu solo compositore, ma anche teorizzatore musicale: teorizzò sui terzi di tono, fu un precursore della musica elettronica, e scrisse nel 1909 un saggio su una nuova estetica musicale. Nella sua estetica un posto rilevante occupa l’opera Die Junge Klassizität (Il nuovo classicismo ma, nella sua accezione letterale, la giovane classicità), una ricerca di un nuovo stile che guardi al futuro basandosi sulle fondamenta del passato.
Il nuovo classicismo è una frontiera più innovativa rispetto alle scuole nazionali in voga all’inizio del XX secolo, ed esprime la ricerca del nuovo senza il rinnegamento del passato, con l’obiettivo di non rinunciare alla tonalità senza averne esplorato prima tutte le possibilità.
La ricerca del nuovo in Busoni può essere espressa dai versi che pose ad inizio (1907) del Entwurf einer neuen Ästhetik der Tonkunst (Saggio di una estetica musicale), tratti dal libretto Aladino, composto nel 1905 per un’opera che non fu mai composta, solo abbozzata. Ma è difficile dire se Busoni trovò davvero il nuovo.
Lo studio indefesso, continuo e metodico del pianoforte portò Busoni ad essere uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi.