Stasera in tv arriva l'estremo lascito di Mahler
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Stasera in tv arriva l’estremo lascito di Mahler

Robert Treviño e l’Orchestra Rai

Stasera in tv arriva l'estremo lascito di Mahler

Secondo concerto consecutivo nel segno di Gustav Mahler per l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e per il suo Direttore ospite principale Robert Treviño. Un appuntamento che Rai Cultura propone venerdì 10 novembre alle 20.00 in diretta su Radio 3 e in live streaming sul sito di Rai Cultura dall’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino.

Dopo la Quinta Sinfonia, è la volta del lascito estremo e incompiuto del grande compositore austriaco: la Sinfonia n. 10 in fa diesis maggiore, proposta nella versione completata dal musicologo inglese Deryck Cooke.

Mahler scrisse la sua Decima Sinfonia a Dobbiaco, in provincia di Bolzano, nell’estate del 1910, l’ultima della sua vita. La gestazione fu molto problematica, a causa delle difficoltà personali profondissime attraversate dal compositore che, già provato dalla morte di una figlia e dalla malattia cardiaca, dovette affrontare la crisi del suo matrimonio con Alma Schindler, che lo portò sul lettino del Sigmund Freud. La moglie, recatasi a Tobelbad per alcune cure, conobbe il giovane e brillante architetto Walter Gropius. Tra i due la passione fu immediata. L’uomo indirizzò per errore una sua lettera d’amore per la donna allo stesso compositore – materia per il dottor Freud – che precipitò in uno stato di turbamento profondissimo. La crisi fu superata, ma lasciò tracce evidenti nella Decima Sinfonia

L’opera rimase incompiuta: il compositore, dopo il trionfale successo della sua Ottava Sinfonia e di alcuni concerti diretti a New York, morì nel sanatorio Löw di Vienna il 18 maggio 1911. Della sua ultima sinfonia restarono il primo movimento, sostanzialmente terminato, e il terzo, incompleto nella strumentazione, oltre ad appunti e abbozzi degli altri tre tempi. Tra il 1960 e il 1975 il musicologo Deryck Cooke ha lavorato a una “versione eseguibile” della Decima, che non vuole essere una ricostruzione vera e propria – l’impresa sarebbe impossibile – ma piuttosto un tentativo di comprensione musicale.

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